
11 aprile, Giornata nazionale del Mare
11 Aprile 2025Oggi si celebra la Giornata nazionale del Mare, istituita nel 2017 per porre l’attenzione sulla necessità di protezione per le nostre acque e la biodiversità che le popola, la “Giornata del Mare” ha lo scopo di sensibilizzare le giovani e i giovani attraverso attività e momenti di confronto, sviluppare il concetto di cittadinanza del mare e rendere le studentesse e gli studenti cittadini attivi del mare, ovvero tutori della sua conservazione e della sua cultura. Un appuntamento annuale che ha il patrocinio del Ministero per la Transizione Ecologica l’interesse del Ministero della Salute, MUR (Ministero della Università e Ricerca) e ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca). ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e il SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) portano avanti da molti anni un sistema a rete di monitoraggio dei mari italiani, ISPRA in particolare collabora con altri enti ed istituti di ricerca europei per la tutela del bacino Mediterraneo, convinti che il mare sia una risorsa fondamentale dal punto di vista ambientale ed anche di sviluppo economico, elemento centrale per la ripartenza del nostro Paese e di tutti quelli che hanno la fortuna di vivere accanto a questa imprescindibile risorsa. L’Italia è in prima linea, a livello nazionale e in tutti i consessi globali, nella difesa di un tesoro inestimabile; come l’accordo di Montreal sulla protezione delle acque e all’intesa raggiunta nel G7 di Sapporo per fermare l’inquinamento da plastica entro il 2040; a conferma dell’impegno globale su questo tema il Ministero ha confermato un convinto supporto alla ratifica della Convenzione per la protezione della biodiversità al di là delle giurisdizioni nazionali e proseguirà nel forte sostegno al suo processo di ratifica. Tutelare il mare vuol dire fare altrettanto con le comunità che dal mare traggono il loro benessere; giornate come questa servono a portare l’attenzione su un tale patrimonio comune, che è anche dell’intera umanità, in un Paese che dal mare trae la ragione di tanta bellezza naturale e prosperità, ma anche di cultura e modernità, la stessa Costituzione ci richiede di preservarlo per le future generazioni. Nell’ottica di salvaguardare l’ambiente marino e restituire un più ampio quadro conoscitivo dei fondali, va avanti l’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel progetto “MER Marine Ecosystem Restoration”, attuato da ISPRA, che prevede interventi di ripristino e mappatura degli habitat, per contribuire sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri entro il 2030. In Italia sono presenti 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, che tutelano complessivamente circa 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa, ed ora è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale l’istituzione della nuova area marina protetta di Capo Spartivento. La scorsa estate è inoltre diventata operativa l’Area Marina particolarmente sensibile del Mediterraneo Nord-Occidentale (PSSA Particularly Sensitive Sea Area), si tratta di una zona marittima che necessita di una protezione speciale a causa del suo valore ecologico, socioeconomico o scientifico, zona che ricomprende anche il Santuario dei Cetacei Pelagos, straordinario contenitore di vita, specie e habitat