I problemi mai risolti nella Rianimazione del plesso sorrentino

I problemi mai risolti nella Rianimazione del plesso sorrentino

24 Maggio 2021 0 Di Gaetano Milone

I mali del Presidio Ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Sorrento sono antichi, storici e conosciuti ma nessuno ci mette mano.

 

Già nel lontano 2013 un’apposita Commissione d’Inchiesta della Camera dei Deputati-Senato della Repubblica, presieduta dal senatore Antonio Palagiano a proposito della   “Disapplicazione dell’articolo 18 comma 4, del CCNL, 1998/2001 “ sottolineava che  Dalla documentazione acquisita e dalle audizioni svolte è emerso il generalizzato, mancato rispetto del termine previsto dall’articolo 18,comma 4, del CCNL del personale del comparto del servizio sanitario nazionale, che prevede, in caso di cessazione del rapporto di lavoro di un Dirigente, la sostituzione dello stesso mediante conferimento di incarico temporaneo per il tempo strettamente necessario all’espletamento delle procedure concorsuali.

 Detto termine è fissato in mesi sei, prorogabile una sola volta per ulteriori mesi sei. Di contro, numerosi sono risultati i casi in cui la proroga dell’incarico temporaneo di Dirigente è andato ben oltre il termine massimo di un anno.

In particolare, ha trovato conferma quanto segnalato in ordine alla nomina temporanea della dottoressa Matilde De Falco, attuale dirigente della unità ospedaliera complessa di anestesia e rianima-zione dell’ospedale di Sorrento, nominata ex articolo 18, comma 4, del CCNL nel gennaio 2008 e, ad oggi, mai revocata da detto incarico.

.Appare tuttavia significativo che, solo a seguito dell’avvio dell’in-chiesta parlamentare, nell’ottobre 2012, l’Azienda ha intrapreso la procedura di comparazione dei curriculum per la scelta del nuovo primario del reparto in questione. Non si hanno tuttavia informazioni– per non averle sapute fornire i soggetti auditi – sulla pubblicazione di apposito bando e sugli esiti dell’eventuale concorso.

È evidente che la prorogatio implicita dell’incarico temporaneo per un arco temporale così prolungato, oltre a non essere conforme alla normativa vigente, che contempla evidentemente una rotazione del personale nelle more della nomina del nuovo primario, potrebbe produrre anche un danno erariale all’azienda, potenzialmente rappresentato dal maggior trattamento retributivo che l’ente dovesse corrispondere al sostituto per le mansioni primariali svolte.

Infine, l’inchiesta condotta in ordine ai numerosi medici anestesisti trasferiti, a domanda, dal reparto di rianimazione diretto dalla dottoressa De Falco, ha evidenziato un clima di forte contrasto tra medici stessi e dirigente temporanea, il quale avrebbe determinato un massiccio esodo di anestesisti (dieci medici in un breve arco temporale), con evidenti ripercussioni sull’erogazione del servizio sanitario. Ne è risultato, in particolare, un clima di pressioni e sopraffazioni ascrivibile alla gestione De Falco, nell’ambito della quale si è registrata una totale compressione dell’autonomia del singolo anestesista, addirittura impossibilitato a disporre di propria iniziativa ricoveri di pazienti, se pur gravi, in assenza del permesso della dirigente”. Fin qui la relazione della Commissione del senato.

Da allora, sono cambiati vari Dirigenti Generali e Sanitari ma il problema resta.