Il clima drogato
6 Maggio 2023Siamo al centro di una crisi climatica globale. L’estate 2021 è stata tra le più calde che la storia ricordi ma, purtroppo, sarà la meno calda di quelle che seguiranno. È la “febbre maligna” che si alimenta anche da migliaia di guerre, inquinamento, roghi sparsi per il mondo che hanno devastato il pianeta. Tra piromani e scirocco la situazione non sollecita una reale preoccupazione in quanti dovrebbero proteggere la salute dell’uomo e l’habitat che lo circonda. Allevamenti intensivi, deforestazione selvaggia, cementificazione speculativa, oceani soffocati e poi… tutto viene incenerito alla luce sinistra delle fiamme di un incendio molto spesso provocato: la gola profonda dell’Inferno in Terra. Assistiamo a incontri, personaggi, un palcoscenico devastato dall’ipocrisia della politica, da interessi di parte e dai sistemi economici che sventrano il cuore della terra. Non sfugge la necessità di uno sviluppo ecosostenibile e di una politica del lavoro che, oltre il profitto, rispetti la dignità dell’uomo e preservi la natura da qualsiasi forma di speculazione e devastazione. Nella filiera biologica, come nel gioco del domino, la stabilità di un singolo pezzo dipende dalla caduta di quello che lo precede. È così in natura… cadono e scompaiono specie animali, una per volta, un granello per volta come un rosario dai misteri dolorosi che recitiamo senza comprendere la reale importanza e la ricaduta che tutto questo avrà. Abbiamo mescolato le specie, annullate le priorità occupando territori, cementificando e sventrandone il cuore per ricavarne l’umore nero che è la coscienza nera del disastro ambientale. Potrei continuare così all’infinito ma nell’estasi della Terra dei fuochi, dell’acqua alta di Venezia e delle alluvioni della bassa Padania, di Ischia e Sarno capisco di essere un perdente. Nel gioco delle tre carte, chi tiene il banco ripete all’infinito “carta vince e carta perde” e tutti perdiamo la salute masticando trenta volte un petto di pollo all’antibiotico o un arrosto agli ormoni che per magia si sgonfia alla cottura e diventa un pezzo di legno.
Ippocrate, padre della medicina moderna, insegnava all’ombra di un platano millenario nella piazza più importante di Coo. Parlava ai suoi allievi e indicava, in una scelta simbolica (il platano), che l’uomo convive con la natura e il cielo è il tetto della sua casa. L’insegnamento del Maestro metteva in evidenza il rapporto causale tra rispetto del creato, condizioni meteorologiche, stagioni, patologie e benessere a esse correlate. Quanta strada ha percorso la storia e quanta parte di questa storia è stata condizionata dai più svariati eventi naturali. La nostra salute è segnata dal passaggio dei venti, dai fronti temporaleschi, caldo e freddo, Sole e Luna. L’uomo è un sistema aperto, in stretto rapporto con tutto ciò che lo circonda: “Tutte le cose sono reciprocamente intrecciate. Il loro legame è sacro e quasi nessuna cosa è estranea all’altra. Unico è il Dio che le attraversa tutte quante, unica la sostanza e unica la legge” (Marco Aurelio).