Vanno fermati e pagati gli accessi impropri ai Pronto soccorso
19 Gennaio 2024“Passano gli anni e la condizione lavorativa dei medici di famiglia è sempre peggio.
La remunerazione è ferma sempre a quei 3 euro lordi al mese a paziente!
Aumentano sempre più richieste inappropriate da parte di Cittadini, che pretendono non il diritto all’assistenza sanitaria, ma il diritto alla COMODITÀ, che, si sappia bene, non è un diritto di nessuno perché la comodità si PAGA!
Ma il cittadino preferisce avere tutto e subito GRATIS, rivolgendosi ad un Sistema Sanitario pubblico, oramai fallito, in più accessi, compreso il Pronto Soccorso, per una banale influenza perché quegli accessi non si pagano.
Chi governa la sanità regionale, piuttosto che, attraverso canali mediatici, diffamare la Categoria dei Medici di Famiglia, dandogli la colpa dell’affollamento dei Pronto Soccorso, abbia la responsabilità di rendere quegli accessi a pagamento con un ticket di almeno 100 €.
Che responsabilità posso avere io, medico di famiglia, se un cittadino, dopo che ha avuto i dovuti consigli telefonici perché da poche ore si è alzata la temperatura, vuole venire comunque in ambulatorio a contribuire alla diffusione del virus influenzale, viene comunque visitato e gli si conferma la terapia, non contento poi si rivolge al servizio di Continuità Assistenziale, che è in servizio nelle ore notturne e nei giorni prefestivi e festivi, e poi, accede, sempre per i medesimi sintomi influenzali al Pronto Soccorso!
L’influenza stagionale non è una malattia nuova. Esiste da sempre!!!
Ieri ho visitato un paziente, non mio assistito, che già si era recato la sera precedente in Continuità Assistenziale, dove era stato visitato e aveva avuto la dovuta terapia, ma piuttosto che starsene a casa, si è recato nello studio, al di fuori dell’orario del suo medico, per farsi rivisitare e chiedere se la terapia, che gli avevano prescritto i colleghi della Continuità Assistenziale, fosse corretta, a me, che non sono il suo medico di fiducia.
Allora, piuttosto che far dichiarare cretinate sui giornali, i dirigenti regionali della Sanità campana, decidano di far pagare questi cittadini abusatori, compreso l’accesso agli studi dei medici, al di fuori dell’orario del proprio medico, perché, in un momento di carenza di medici, che va ad aumentare, la soluzione non è indurre con la scorrettezza mediatica la presenza dei medici di famiglia nelle ore notturne e nei prefestivi e festivi, ma rendere l’erogazione dei servizi, quando sono inappropriati, a pagamento, così come è stato fatto per i centri diagnostici convenzionati. Una cosa da fare urgentemente è istituire il FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, quello vero!, con l’obbligo di far inserire i dati, per ogni prestazione erogata a ciascun paziente, da parte di ogni medico dipendente e convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, affinché ogni medico possa sapere la storia clinica di quel paziente e gli accessi al Sistema Sanitario Pubblico.
Noi medici, prima di essere medici, siamo persone, siamo cittadini, siamo lavoratori, con dei sacrosanti diritti, tra cui il riposo dopo le dovute ore di lavoro e nel fine settimana, dato che lavoriamo tutti i giorni!
Se si continuano azioni di scorrettezza, siamo pronti a scendere in piazza, insieme alla Cittadinanza onesta e rispettosa delle regole, contro il governo sanitario regionale, affinché prenda i dovuti provvedimenti o si dimetta poiché sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza”.