Boscoreale, presentato il libro “Il Cardinale Giuseppe Prisco“
8 Maggio 2024Nell’ambito della “Rassegna letteraria” promossa dal comune di Boscoreale, mercoledì 8 Maggio, alle 18:30, nella Casa Comunale, sarà presentato il libro “Il Cardinale Giuseppe Prisco – L’uomo di Chiesa, il docente e il filosofo nell’Italia del suo tempo”.
L’opera, uscita lo scorso inverno in occasione del centenario della morte del Cardinale, è una biografia dell’illustre vesuviano. Con il consueto rigore e in una prosa sempre brillante i due autori, Antonio Cirillo e Angelandrea Casale, ne rievocano la vicenda biografica declinandola nelle categorie scandite dal “sottotitolo”.
Prende così corpo la figura di un intellettuale a tutto tondo, di certo circoscritto entro la sfera dell’uomo di fede e formato nella pratica del sacerdozio, ma capace anche di assumere, talvolta, posizioni di singolare apertura nei confronti del nuovo mondo che si andava a configurare. In un contesto storico decisamente problematico, caratterizzato dall’ aperta guerra tra Stato Unitario e Chiesa, seppe lasciare il suo incisivo segno di pastore, “sant’uomo ma ben poco di governo”, come ebbe a definirlo il Cardinale Ferrari, facendodella carità la sua cifra teologica peculiare.
Nello scontro frontale con le correnti del pensiero moderno, che lo portò a contrapporre il neotomismo, all’hegelismoimperante, utilizzò soprattutto, da autentico educatore, le “armi” della pratica pedagogica, del processo formativo, in una parola della cultura, avvicinando la scolastica e il pensiero di San Tommaso d’Aquino alla gente, utilizzando, nei suoi libri, la lingua italiana e non la latina, come il suo maestro Gaetano Sanseverino.
Da abate, con ordinazione nel 1856, in anticipo di due anni rispetto alla prassi corrente, abbinò i suoi compiti sociali ed ecclesiali all’insegnamento di diritto e di filosofia, annoverando tra i suoi allievi Bartolo Longo e Benedetto Croce che ricordò il vecchio maestro, all’indomani della morte, con un toccante articolo. Successivamente, da Cardinale prima e da Arcivescovo di Napoli poi, e sino alla fine della sua vita, si distinse per le innumerevoli iniziative di conforto della popolazione colpita dalle tragedie che si susseguirono, tra queste l’eruzione del 1906, il terremoto del 1908, l’epidemia di colera del 1910, sino all’immane dramma della Grande Guerra.
Il suo nome è legato anche al Duomo di Napoli di cui inaugurò, nel 1905 e dopo annose e alterne vicende, la rinnovata facciata; Duomo che, nel transetto sinistro vicino alle spoglie di San Gennaro, accoglie le sue spoglie.
In sintesi una figura sicuramente carismatica, un’esistenza esemplare, modello di un sacerdozio attivo e non meramente contemplativo, volto all’impegno per la comunità, per il bene comune. Con i due autori, consacrati aedi del mondo vesuviano, dialogherà Felicio Izzo, che, “sollecitato” dalle letture dell’attore Mario Grazio Balzano, svilupperà alcuni aneddoti legati a personaggi, in qualche modo connessi all’illustre figlio di Boscotrecase, da Terenzio Mamiani, cugino di Leopardi, a Peppino Prisco cugino dello scrittore Michele e mitico vicepresidente nerazzurro, discendente della famiglia del Cardinale.