Giorgio Gori, l’artista con la “passione” per Walter Chiari

Giorgio Gori, l’artista con la “passione” per Walter Chiari

25 Dicembre 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Diplomato presso l’Accademia di teatro al Teatro il Primo di Napoli. Spazia dalla recitazione drammatica a quella comica. Giorgio Gori è attore, regista, autore e sceneggiatore per televisione cinema e teatro. ha partecipato a diversi laboratori di cabaret  vincendo premi a livello nazionale.

Tutti sostengono che fare ridere è più complicato che fare piangere e che la bravura di un attore si vede proprio quando si cimenta in ruoli comici. Lei è d’accordo?

Sono due lavori differenti, ci sono ottimi attori in ruoli drammatici e sono specializzati per quel tipo di ruolo. La comicità è sicuramente più difficile perché ha dei tempi fissi come un pentagramma musicale per cui non si può improvvisare. Il dramma lo si può gestire a seconda delle emozioni che si provano in quel momento oppure a seconda del vissuto di un attore. Un attore che sappia essere drammatico e comico allo stesso tempo sicuramente è un attore a 360 gradi e riesce a spaziare e perché no a lavorare anche di più. 

Nascere a Napoli significa, e non è uno stereotipo, essere “geneticamente predisposti” alla recitazione ed al canto. Per lei , in particolare, c’è stato qualcuno che ha assecondato questa sua “predisposizione”?

Non so se fossi nato a Bolzano, magari miei genitori mi avrebbero spinto ugualmente. Sicuramente Napoli è una città di arte e di cultura. Nelle nostre case entrano ogni giorno i copioni di Eduardo, Viviani oppure le musiche dei Murolo, Carosone o la voce di Caruso. Io sono stato fortunato perché già da bambino assecondavano le mie passioni. I miei genitori e mio zio. Mi ricordo che un Natale mio zio mi regalò un “libro” fatto da lui con tutte le mie battute (ovviamente erano tutte squallide ma facevano tutti finta di ridere). Poi mio padre capì che quelle “recite di Natale” per me erano vita e decise di iscrivermi all’Accademia, di sua iniziativa. Anzi, io all’inizio ero contrario perché ero e sono molto timido, ma poi lì mi sentivo bene e realizzato e non ho mai smesso di sentire l’odore del palcoscenico. Ormai sono 25 anni che lo respiro.
C’è un personaggio da lei ha portato in scena che le è rimasto particolarmente nel cuore?

La mia risposta purtroppo è scontata ma è così. È Walter Chiari. Ogni volta che recito un sua barzelletta mi emoziono e penso alla sua grandezza e quanto io debba imparare e studiare per cercare di arrivare al suo 0,0001% di bravura.

Lei, infatti, ha dedicato uno spettacolo al compianto ed indimenticabile Walter Chiari. Cosa l’ha colpita particolarmente di questo artista “dal multiforme ingegno”?

Io sono classe ’87 quindi non ho mai avuto modo di vederlo, però mi ricordo che da bambino capitava che vedessi Totò, Peppino, anche lo stesso Troisi. Ridevo a crepapelle e mi innamoravo di loro, ma capitò un giorno che vidi su una piattaforma un film di Luciano Salce con Walter Chiari e Gino Bramieri. Mi incantai totalmente e fui rapito dal fascino di Walter(si lo chiamo per nome, ormai è mio amico). Ho voluto approfondire chi fosse perché nessuno mi sapeva spiegare la sua vita. Mi ha affascinato tutto di quell’uomo e di quell’artista, ma poi essendo anche io logorroico mi ha colpito la sua bravura di raccontare qualcosa. In poche parole, è diventato il mio mito.

C’è uno spettacolo o un personaggio che le piacerebbe mettere in scena da attore o da regista?

Io amo molto le storie drammatiche, infatti collaboro con Antonio Mocciola che è un autore di una sensibilità rara. Riesce a trovare una sensibilità in mondi brutti e pieni di violenza. Ecco a me piace quel genere di scrittura. Un mio sogno nel cassetto è poter fare la regia ad un classico teatrale. Recitare no perché non sono bravo sui classici, non sono un attore da “Accademia” però ammetto che mi piacerebbe mettere in scena un Pirandello oppure un Moliere o un Beckett.

Il Teatro è catartico e terapeutico per chi recita e per chi assiste ad una rappresentazione. In genere, richiede all’attore uno stile di vita salutista. Quali sono le sue considerazioni in merito?

Sono proprio la persona meno adatta per questa risposta. Io mangio e anche male purtroppo. Ho seguito una dieta grazie al dottor Fabrizio Russo di Napoli ed in 4 mesi ho perso 20 kg. Grazie a questo regime alimentare sono riuscito ad andare in scena con diversi spettacoli dove ho dovuto muovermi molto senza avere problemi, quindi dico a tutti: seguite un buon regime alimentare e asciutto anche perché così siamo più belli da vedere.