A 70 anni dalle intuizioni delle Montalcini la possibilità di nuove cure
12 Giugno 2024Prima gli occhi ora il cervello. Sono le tante attese applicazioni del fattore di crescita delle cellule nervose, l’Ngf, scoperto circa 70 anni fa dal Nobel Rita Levi Montalcini.
Solo nel 2023 circa 10mila persone in Italia – sottolinea il lancio Ansa – sono state trattate con un farmaco innovativo realizzato sulla base degli studi della Levi Montalcini.
Un collirio per un disturbo alla cornea finora intrattabile”, ha detto Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e Ricerca, intervenuta in apertura della conferenza ‘From the eye to the brain’, che oggi e domani riunisce a Roma oltre 100 ricercatori impegnati nelle ricerche basate sulla molecola Ngf.
“Sappiamo che ci sono studi clinici per varie tipologie di disturbi, ad esempio per patologie della retina o del cervello, stanno arrivando alla fase finale. Forse avremo altre terapie già nel prossimo anno”, ha proseguito Bernini.
Quello che si sta registrando in questi ultimi anni è un netto cambio di passo negli studi, in particolare nelle applicazioni, delle neurotrofine, la famiglia di molecole a cui appartiene l’Ngf.
Quella di Rita Levi Montalcini è stata “una scoperta davvero rivoluzionaria perché ha cambiato il paradigma. Un lavoro brillante che ha cambiato il modo in cui pensavamo al funzionamento del nostro cervello”, ha detto Thomas Sudhof, premio Nobel per la Medicina nel 2013 e che oggi si occupa dello studio degli sfuggenti meccanismi neuronali alla base della memoria e alla ricerca dei luoghi in cui si fissano i ricordi.
“La scoperta dell’Ngf ha dato il via a un gigantesco puzzle”, ha osservato Elliot Mufson, dell’Istituto Neurologico Barrow, tra gli ospiti dell’evento organizzato da Nature Conferences e sponsorizzato da Dompé, l’azienda farmaceutica italiana che ha portato sul commercio un innovativo farmaco basato sull’Ngf, un collirio per il trattamento di una patologia della cornea.
La molecola scoperta da Levi Montalcini, premiata nel 1986 con il Nobel per la medicina che la ricercatrice italiana ha diviso con Stanley Cohen, ha un ruolo chiave nella proliferazione, differenziazione e sopravvivenza di alcuni tipi di neuroni: una molecola ‘magica’, ma difficile da controllare a causa di effetti collaterali non banali e difficoltà di somministrazione.
“Negli ultimi anni il nostro lavoro ha permesso di superare uno dei maggiori problemi legati all’uso dell’Ngf come farmaco, ossia il dolore”, ha detto Antonino Cattaneo, presidente della fondazione Ebri, fondata nel 2002 da Rita Levi Montalcini a Roma e le cui ricerche hanno sviluppato una versione dell’Ngf priva di effetti collaterali. “Un Ngf ‘painless’ che è in sperimentazione clinica al Policlinico Gemelli di Roma contro una patologia rara, il glioma pediatrico delle vie ottiche. E’ in corso anche una sperimentazione preclinica per contrastare l’Alzheimer, somministrando il farmaco attraverso uno spray nasale”.