Sanità malata nell’ Asl Na1″
29 Novembre 2018Il segretario regionale Anaao, Vincenzo Bencivenga, non le manda a dire: giudizio negativo sui vertici dell’Asl metropolitana; denuncia sulla carenza di personale che compromette la qualità dei servizi.
Calmo, sereno, riflessivo. Ma solo all’apparenza perché Vincenzo Bencivenga, da circa sei mesi segretario regionale dell’Anaao – Assomed (storico e rappresentativo sindacato degli aiuto e assistenti ospedalieri) proviene dall’Asl Napoli 2 Nord dov’è impegnato da anni come psichiatra territoriale nell’Azienda che governa Pozzuoli, Ischia, Procida ed un vasto territori. Un’Asl, quella a confine con la A1, che è anche un osservatorio privilegiato tanto da smentire il vecchio detto per cui l’erba del vicino è sempre più verde.
Quella della confinante Na1 non lo è affatto per il sindacalista Anaao, tanto che, senza mezzi termini , dichiare di non condividere la gestione organizativa dell’Asl Na1 centro.
Segretario, mettiamo da parte la gestione dell’Asl metropolitana. Il governatore De Luca sta per modificare il piano ospedaliero inserendo, fra l’altro, nuovi Dea di primo livello.
“Le modifiche già annunciate dovrebbero essere pronte rapidamente. Se si realizzano nuovi Dea di primo livello mi auguro che siano organizzati con un numero di professionisti adeguati perché l’utenza ha aspettative concrete. La speranza come medici e come sindacalisti è che ogni struttura ospedaliera sia sicura non solo sul piano delle enunciazioni. Quando parlo di sicurezza voglio dire che tutte le strutture sanitarie devono esserlo per gli utenti e per gli operatori per i quali oggi c’è carenza ovunque”.
Fra gli obiettivi della Regione c’è la costruzione di un nuovo ospedale San Paolo da realizzare fra Bagnoli e Fuorigrotta.
“Sull’idea lanciata dalla Regione in linea di massima potremmo essere d’accordo. Una struttura nuova, simile all’Ospedale del Mare, può dare buone risposte ai cittadini. Ma ovviamente tutto dipende dalla rapidità di esecuzione e di adeguatezza territoriale perché il plesso, nuovo o vecchio che sia, deve avere personale sanitario adeguato per fronteggiare le esigenze dei cittadini. Sull’arrivo di un ospedale moderno potremmo come sindacato essere d’accordo. Ma pongo già oggi una domanda: se è vero che per costruire un nuovo ospedale occorrono sulla carta circa sette anni che fine fa il San Paolo in questo tempo? Abbiamo sotto gli occhi strutture come il Loreto Mare e l’Ascalesi che, in attesa di una riorganizzazione, sono state di fatto abbandonate. Ne sta pagando lo scotto la sanità cittadina”.
Ma dottore Bencivenga l’Ospedale del Mare entrato in attività con anni di ritardo rappresenta comunque una novità.
“Sicuramente. Questa nuova struttura ha un po’ sgravato il Cardarelli, ma per metterlo a regime si è ricorso al personale di altri presidi. Lì, con l’inaugurazione del pronto soccorso, sono andati a lavorare medici del Cardarelli più che altro per insegnare ai colleghi come lavorare sulla cartella elettronica”.
Articoli di giornale denunciano che i turni di lavoro sono stressanti, medici e infermieri lavorerebbero senza sosta per circa ventiquattro ore. I sindacati che dicono?
“Come Anaao Assomed siamo per l’applicazione della legge 161 che impone il rispetto dell’orario di lavoro com’è stato deciso dall’Unione Europea. Sullo sforamento dei turni non abbiamo ricevuto nessuna denuncia – spiega con imbarazzo il segretario regionale dell’Anaao, su una cosa del genere serve una denuncia all’Ispettorato del Lavoro. Nell’incontro che abbiamo avuto venerdì scorso col governatore De Luca ci è stato comunicato che nell’Ospedale del Mare ci sarà ostetricia e ginecologia e che il piano ospedaliero <ritoccato> sarà pronto entro il 15 dicembre.
Al momento vengono banditi tanti concorsi per assumere nuovi dipendenti, ogni concorso richiede tempi lunghi ma spesso qualche concorso è andato deserto perché i giovani medici sono attratti dalla sanità convenzionata perché il definanziamento della sanità pubblica sta creando gravi problemi organizzativi. Guardiamoci intorno: si nota subito che sulla città di Napoli c’è grande sofferenza.