A NICOLA LOMBARDI per i 30 anni di Sacerdozio

A NICOLA LOMBARDI per i 30 anni di Sacerdozio

2 Gennaio 2025 Off Di Raffaele Nogaro

A me piace il Sacerdote non tanto nel suo significato ecclesiale quanto nel suo significato sostanziale: ducere ad Patrem, condurre le genti al Padre.

Il Sacerdote è il testimone qualificato dell’amore infinito del Padre Nostro per tutta l’umanità. Nicola Lombardi è un sacerdote genuino che da trent’anni compie quest’opera di elevazione delle tante persone che ha avuto e ha in affido.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è “Orante”. Il suo rapporto personale e intenso con il Padre nostro e con la Madre nostra Maria diventa comunicazione di grazia e di letizia spirituale per tutta la comunità.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è “Missionario”. È chiamato direttamente da Gesù per la missione universale: Charitas Christi urget nos – l’Amore di Cristo ci lancia (2Cor 5,16), all’abbraccio della vita di tutti.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è “Esodale”. Non tanto perché egli debba condurre il popolo nella terra promessa, quanto perché egli stesso deve continuamente espropriarsi di sé – uscire di sé – per diventare testimone genuino dell’amore essenzialmente misericordioso del Padre.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è di strada più che di altare. Il sacerdozio autentico è laico – di popolo, perché “nessun uomo è profano o impuro” (At 10,28) e il sacerdozio – cioè il portare al Padre – è un compito da svolgere direttamente con ogni essere umano.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è “Sapienziale”. L’essere umano cerca sempre di esaudire le ragioni del cuore e quelle della intelligenza: l’umano è natura, ma soprattutto cultura. Don Nicola ha sostenuto – purtroppo in solitudine – il nostro ISSR fino a renderlo la reale università di Caserta.

Il sacerdozio di Nicola Lombardi è un impegno integrale di “Pace”. Quest’anno si celebrano i 30 anni della Marcia della Pace. Se Caserta, nonostante la sua infedeltà, è rimasta la “Città della Pace” il merito è di don Nicola.

Il Sacerdozio non è mai per sé: Gesù non dà privilegi, ma chiede servizi. Gesù, infatti, non ha interesse per il culto, ma chiede la testimonianza dell’amore sempre rinnovato per tutti gli uomini.

Il sacerdozio è vivere in pienezza la conversione evangelica fino a comprendere che “noi siamo i viventi come è vivo il chicco di grano che caduto in terra, se non muore – se non si macera, rimane solo, se invece muore – si macera, produce molto frutto (Gv 12,24-26).

Il sacerdozio è autentico quando conduce gli esseri umani alla Risurrezione.

La vita del sacerdote Nicola è la confermazione continua che “l’umano che vive è la gloria di Dio”.

                    

*   Vescovo Emerito Diocesi Caserta