Nel quadro delle attività previste dal progetto di educazione ambientale di Marevivo “Blue Activities”, le classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado dell’IC Capraro di Procida hanno sperimentato come riutilizzare in modo creativo gli scarti alimentari che produciamo quotidianamente, trasformandoli in colori.
Un progetto capofila che ben si inserisce nelle caratteristiche del territorio, considerando che l’isola di Procida è famosa per i suoi orti e giardini casalinghi. Non solo: le attività previste rientrano appieno nei principi dell’economia circolare e intendono sensibilizzare i giovani alle pratiche buone per l’ambiente.
Dopo un’introduzione sulla storia dei colori vegetali e sull’importanza dei colori per l’uomo, è stato mostrato agli studenti come estrarre, con tecniche semplici, dei pigmenti dalle piante orticole più comuni, dalla barbabietola, al cavolo, alla cipolla. I campioni naturali sono poi stati fissati e stabilizzati, per evitare la formazione di muffe, e trasformati in tavolette da usare come colori da acquerello.
«La scuola è il luogo educativo per eccellenza ma non dimentichiamo di trasmettere ai ragazzi il rispetto per il pianeta che ci ospita, perché i diritti umani sono imprescindibili da quelli ambientali» dichiara Paolo Monti, biologo e responsabile del progetto “Blue Activities” di Marevivo. «Dopo questo primo laboratorio, l’obiettivo è quello di far conoscere agli studenti le piante della macchia mediterranea locale e di estrarre da piante selvatiche presenti sull’isola dei colori naturali.»
Il progetto, giunto ormai alla sua quinta edizione, è un percorso di educazione all’ambiente e alla sostenibilità, realizzato con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation, che vede coinvolti studenti e studentesse dell’isola di Procida e quest’anno, per la prima volta, anche quelli di Monte di Procida in percorsi didattici e iniziative che mirano a stimolare la partecipazione attiva e il coinvolgimento diretto di tutta la comunità locale.
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