A Santa Lucia nu passe ‘e gallina, a Sant’Aniello nu passe ‘e pecuriello
13 Dicembre 2024Santa Lucia e Sant’Aniello. Una donna siciliana un uomo campano, vissuti in secoli lontani tra loro. eppure, così vicini agli occhi dei fedeli. Santa Lucia nacque a Siracusa nel 238 d. C. e morì durante le persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore Diocleziano. La giovane fu denunciata poiché aveva deciso di consacrare la sua vita a Dio dopo che, vedendo Sant’Agata in sogno a seguito di lunghe preghiere in cui chiedeva la guarigione della madre, quest’ultima si salvò realmente. Fu così portata dinanzi l’arconte Pascasio che, non sentendola abiurare, la fece decapitare. Considerata la protettrice degli occhi e della vista, in alcune province del Nord Italia è considerata al pari di Babbo Natale e della Befana per i doni che porta ai bambini cavalcando il suo asinello. Il culto di Santa Lucia si diffuse tra il IV e il V secolo, come si evince da un’iscrizione ritrovata in una catacomba siracusana. Le spoglie della vergine martire sono custodite all’interno della chiesa di San Geremia a Venezia dove furono portate da mercanti veneziani che le trafugarono a Costantinopoli. Chi non ha mai sentito il detto “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”? Prima della riforma del calendario gregoriano, il solstizio d’inverno capitava proprio il 13 dicembre rendendolo il giorno in cui le ore del giorno sono di meno. Sant’Aniello o Sant’Agnello nacque a Napoli, nel 535 d. C., da una donna anziana che credeva di non poter partorire fino al giorno in cui ricevette una grazia dalla Madonna. Raggiunta l’età dell’adolescenza decise di ritirarsi in solitudine per diversi anni vivendo in una grotta. Dopodiché entrò a far parte dell’Ordine dei Benedettini, di cui divenne Abate nel Convento di San Gaudioso dove fondò un ospedale per infermi bisognosi. Qui morì il 14 dicembre del 595 d. C., giorno in cui ancora oggi si festeggia la sua santità. Sant’Agnello è considerato il protettore delle partorienti e dei marinai. Secondo la leggenda il monaco comparve ai napoletani guidandoli, nell’821, contro l’attacco dei longobardi guidati da Sicone, ed è per questo motivo che da quel momento fu raffigurato con uno stendardo in mano. Oggi la sua mandibola e una parte della gola sono custoditi nella cappella del Tesoro di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli. Il resto del suo corpo secondo alcuni sarebbe conservato nella chiesa di Sant’Agnello Maggiore, situata nel centro storico del capoluogo campano, per altri sarebbe sepolto nella cattedrale di San Martino a Lucca. I due Santi vengono festeggiati a un giorno di distanza ed è celebre il detto napoletano che recita: “A Santa Lucia nu passe ‘e gallina, a Sant’Aniello nu passe ‘e pecuriello”, ovvero che mentre il 13 dicembre il giorno si allunga di poco, come poca è la distanza tra i passi compiuti da una gallina, il 14 dicembre la giornata aumenta così tanto come il passo compiuto da un agnellino. Il detto fa riferimento proprio al calendario Giuliano, in cui Santa Lucia coincideva con il giorno più breve dell’anno e a cui seguivano inevitabilmente giornate con più ore di luce.