A Sorrento incontro con la naturalista Laura Pintore cetologa del WWF Italia
30 Giugno 2021Il 2021 si potrebbe battezzare e ricordare come l’anno delle balene, senza tema di smentita, per la Penisola Sorrentina, la prima assurta alle cronache è stata una balenottera di 19,70 metri e 70 tonnellate di peso (tra le più grandi mai registrate) che il 14 gennaio venne a morire nel porto di Marina Piccola per cause ancora da accertare, molto probabilmente per un virus, il Morbillivirus dei cetacei, ma saranno gli scienziati del C.E.R.T. di Padova a dare la risposta definitiva, intanto lo scheletro della balena è stato interrato per poi essere musealizzato tra un anno, sempre nella città di Sant’Antonino abate, che alla balena è legato per un leggendario miracolo. La seconda balena è stata avvistata e filmata mentre nuotava sotto il costone tufaceo tra Piano di Sorrento e Sant’Agnello, e anche in questo caso ha attirato l’attenzione della stampa internazionale trattandosi di una balena grigia che vive nelle acque fredde del Pacifico. I cetologi ancora oggi sono alla ricerca di una spiegazione valida sul come e perché quest’animale fosse finito nel Mediterraneo, l’ipotesi più accreditata è che i Cambiamenti climatici abbiano aperto nuovi corridoi tra i ghiacci a Nord-Est , che hanno permesso a questo come ad altri animali di raggiungere l’Atlantico e quindi il Mediterraneo.
Sulla base di quest’incontri straordinari Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno e Raffaele Lauria, responsabile regionale del WWF Italia, nell’ambito della mostra “Il mare chiama chi ama il mare” ideata da Massimo Sepe, promossa da “Fondazione Sorrento” e Comune di Sorrento, si sono fatti promotori di una serata ambientalista dedicata alle balene dal titolo “Alla scoperta dei cetacei”, che ha visto come guest star la naturalista e cetologa del WWF Italia Laura Pintore. La Dr.ssa Laura Pintore, assurta alle cronache nazionali suo malgrado, perché durante il grande lockdown divenne una dei tanti italiani all’estero cui lo scoppio della pandemia impedì il ritorno in Italia, nel suo caso la possibilità di tornare a casa accese una querelle tra l’ambasciata italiana, quella neozelandese e le compagnie aeree che non potevano garantire i voli, durante l’incontro a Villa Fiorentino ha illustrato con l’ausilio di video e immagini esclusive il mondo dei cetacei, rivelando di odontoceti e misticeti curiosità come il “fischio firma”: i delfini si chiamano per nome, ognuno di loro produce un fischio che gli permette di farsi riconoscere dagli altri esemplari del pod (branco di delfini). Ma si è parlato anche di disastri ambientali, come la mattanza di migliaia di cetacei che finiscono nelle reti fantasma, abbandonate dai pescatori in mare, o di collisioni con le navi ( il Mediterraneo è uno dei mari in cui il traffico marittimo ne uccide di più), infine della famigerata plastica. E’ rimasta ben impressa nella mente di tutti noi spettatori l’immagine terribile di un capodoglio con 6 chili di buste di plastica nello stomaco. Laura Pintore, guida Whale Watching de “Le Vele del Panda”, un’iniziativa del WWF Travel che permette anche alle persone comuni di salire a bordo di uno dei velieri del Panda, per vivere in prima persona al fianco dei ricercatori, per una settimana o un weekend l’emozione di studiare le balene, fa parte di quella leva di giovani ricercatori legati alle università italiane su cui il direttore dell’Ufficio Conservazione del WWF Italia, Isabella Pratesi, sta investendo per garantire all’associazione esperti di alto profilo e nello stesso tempo dare l’opportunità a giovani e promettenti ricercatori di fare esperienza sul campo.