Addio ai test d’ingresso per la facoltà di medicina

Addio ai test d’ingresso per la facoltà di medicina

20 Ottobre 2024 Off Di Miriam Perfetto

Preoccupazione tra gli studenti: “la selezione facilita i raccomandati”. Si ritorna al “baronato”.

 

La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per gli aspiranti medici senza sostenere i test di ingresso. Inoltre introduce un sistema di orientamento per gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, con percorsi specifici per agevolare l’ingresso nelle facoltà medico-sanitarie. Gli iscritti dovranno effettuare un doppio accesso al primo semestre: sarà necessario, seppur gratuitamente, scegliere un altro corso di laurea nell’ambito biomedico, farmaceutico, sanitario o veterinario come seconda opzione. Gli esami sostenuti nel primo semestre, in caso di non ammissione al secondo anno, saranno riconosciuti come crediti formativi per questi corsi di studio. Tuttavia, secondo alcuni laureandi, questa riforma potrebbe favorire i raccomandati, riaprendo le porte al “baronato”. Si è data voce ad alcuni studenti e studentesse iscritte al Corso di laura in Medicina e Chirurgia presso la sede di Napoli della Università Vanvitelli.

Testimonianza di  Natasha,   “Una pagliacciata! Così si favoriranno solo coloro che hanno già una rete di conoscenze, perdendo l’oggettività che il test garantiva. Il cambiamento avrebbe dovuto concentrarsi sui contenuti, aumentando biologia e chimica a scapito della cultura generale. In questo modo, molti studenti pagheranno le tasse universitarie e saranno messi l’uno contro l’altro, creando un clima tossico di competizione e aggravando ulteriormente la situazione delle università italiane.

Testimonianza di  Martina, “Penso che questa sia una delle peggiori cose che potesse accaderci. Già sperimentiamo sovraffollamento e spesso non troviamo posto in aula. La medicina non dovrebbe avere un numero aperto, perché alla fine a prevalere saranno sempre i ‘figli di’ con conoscenze nei confronti dei professori, lasciando indietro chi non ha legami. La situazione è già difficile per chi non fa parte dell’elite, e ora sarà ancora peggio!”

Testimonianza di Anna: “Siamo in un ospedale, e l’afflusso di studenti per i corsi creerebbe solo scompiglio e disagio per i pazienti in cerca di cure. Le aule non sono adatte a un numero così elevato di persone. I professori del primo anno avranno un potere decisionale eccessivo, e i raccomandati andranno avanti. Il test con lettore ottico era molto più oggettivo.”

Testimonianza di Vincenzo: “Questa strategia non funzionerà, poiché il potere dei professori del primo anno sarà sproporzionato. Potrebbe funzionare solo se tutti gli esami del primo semestre fossero gestiti in modo anonimo tramite un lettore ottico. I professori, essendo esseri umani, sono suscettibili a raccomandazioni e conoscenze personali.”

Testimonianza di Clorinda Trovo inaccettabile che le raccomandazioni esistano nel sistema universitario, soprattutto a  medicina. Questa situazione crea un clima di omertà, noto a tutti ma affrontato da pochi. Le raccomandazioni possono sembrare un modo per ottenere vantaggi, ma in realtà rappresentano un’ingiustizia che penalizza gli studenti meritevoli.

Il sistema per accedere in futuro a medicina continuerà a favorire i raccomandati, creando disparità tra chi ha legami con i cosiddetti “baroni” e chi non ne ha. La vera questione è l’ambiente che consente a questi studenti di avanzare, a scapito di quelli che si impegnano e meritano opportunità e riconoscimenti. È fondamentale promuovere una maggiore trasparenza e meritocrazia, per garantire che il talento e l’impegno siano i criteri fondamentali per il successo accademico.