Aerosolterapia per i più piccoli
10 Giugno 2019Questo approccio terapeutico rappresenta una tecnica fondamentale in età pediatrica, periodo della vita in cui le patologie respiratorie croniche o stagionali hanno un’alta incidenza.
Completato e disponibile il primo Position Paper (Documento di sintesi ndr.) sull’aerosolterapia in età pediatrica. Il documento, nato dalla collaborazione di FederAsma e Allergie Onlus con Iar (Accademia Italiana di Rinologia), Siaip (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) e Simri (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili), ha lo scopo di offrire ai medici di medicina generale e agli specialisti un aggiornamento sulla terapia inalatoria basato sulla letteratura scientifica e sulle innovazioni tecnologiche.
«Il Position Paper nasce con la volontà di fare il punto sull’aerosolterapia» afferma Gian Luigi Marseglia, Presidente Siaip. Oggi sono disponibili diversi dispositivi di aerosolizzazione, come nebulizzatori, spray e inalatori a polvere secca, da utilizzare a seconda della problematica. Individuare il dispositivo adatto alle esigenze del paziente può essere importante per ottenere un corretto utilizzo e quindi una migliore aderenza alla terapia. In caso di bambini è necessario educare i genitori all’uso di questi strumenti.
L’aerosolterapia rappresenta infatti una tecnica fondamentale in età pediatrica, periodo della vita in cui le patologie respiratorie croniche o stagionali hanno un’alta incidenza. Tra le procedure vantaggiose c’è la nebulizzazione, in quanto funziona indipendentemente dalla capacità di coordinazione del paziente e, grazie ai diversi accessori disponibili, può essere utilizzata anche per trattare i bambini più piccoli. Nel documento si spiega anche come i dispositivi, insieme a dimensioni, velocità, tempo di sedimentazione, densità e forma delle particelle dei farmaci, siano diversi a seconda del distretto delle vie respiratorie in cui si deve agire.
Tra queste troviamo le alte vie aeree, facilmente raggiungibili dalle terapie locali. Agendo a questo livello possiamo rinforzare la naturale barriera di difesa dell’organismo, essendo naso e bocca le prime vie di accesso di virus e batteri. Si possono così prevenire e curare patologie croniche, ma anche raffreddori, riniti o otiti. «Attraverso la via inalatoria, inoltre, i principi attivi farmacologici arrivano direttamente nel distretto nasale senza distribuzione sistemica e quindi con un elevato effetto terapeutico e con basso rischio di effetti indesiderati» afferma Alberto Macchi, Presidente Iar.