Afa, prestare particolare attenzione ai bambini
12 Giugno 2019Le ondate di calore producono effetti negativi sulle persone fragili, gli anziani ed in special modo sui bambini. Antonio D’Avino: “È prioritario proteggere i più piccoli”.
Rispetto agli sbalzi termici improvvisi, ma anche in rapporto alle temperature “anomale” (troppo caldo o troppo freddo) a soffrirne in special modo sono le cosiddette categorie a rischi: i malati cronici, le persone che hanno raggiunto una certa età ed i bambini, segnatamente quelli piccolissimi. Sono questi ultimi, infatti, a risentire di caldo ed afa in misura maggiore, anche perché non possono esprimere in maniera intellegibile il bisogno di bere, per cui tutto ricade sulle spalle dei genitori.
“Le temperature di questi giorni, con punte che superano i 30 gradi, rischiano di compromettere la salute dei più piccoli. Per questo abbiamo scelto di rivolgerci alle mamme e ai papà per sensibilizzarli e metterli in guardia”. A parlare è Antonio D’Avino, vice presidente nazionale della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), preoccupato del repentino aumento delle temperature di queste prime settimane di giugno e di quanto previsto dagli esperti meteo per luglio. “Quest’anno – dice il pediatra – abbiamo letteralmente saltato la primavera, siamo passati da una situazione di pioggia e di fresco ad un caldo torrido nel giro di una giornata. Come si dice: dal giorno alla notte.
Stiamo costatando che molti piccoli pazienti manifestano problemi, perché il loro organismo non ha avuto il tempo di adattarsi e molti genitori, per inesperienza, non hanno compreso ancora l’importanza di evitare gli orari più caldi e una prolungata esposizione al sole”. Antonio D’Avino ricorda che il ministero della salute ha attivato, anche per l’estate 2019, il sistema nazionale per la prevenzione delle ondate di calore, attraverso cui è possibile consultare in tempo reale on-line i dati relativi a 27 città italiane, tra cui Napoli. Di seguito il Link:
http://www.salute.gov.it/portale/caldo/dettaglioNotizieCaldo.jsp?lingua=italiano&id=3758
Uno strumento fondamentale, ancor più perché i bambini sono estremamente sensibili alle temperature e al rischio di disidratazione. “Il meccanismo è legato in gran parte alla sudorazione, i più piccoli sudano di più e non riescono a disperdere efficacemente il calore. I bimbi che ancora non hanno iniziato a parlare, al di là del pianto, non sono in grado di far capire al genitore quali siano le sue esigenze, ecco perché è importante farli bere”. E poi ci sono i rischi legati all’aria condizionata e alle uscite in orari inadeguati. I pediatri chiariscono che non è un male rinfrescare gli ambienti, ma è cruciale evitare di abbassare troppo la temperatura. L’ideale è di tenere una temperatura che non sia più di 3 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna e chiaramente evitare brusche escursioni termiche, tra il caldo e il freddo e viceversa.
Nelle ore centrali della giornata il bambino deve essere tenuto a casa o comunque in un luogo fresco. Se lo si porta in spiaggia si deve evitare assolutamente la fascia tra le 11 e le 17. “Importante – conclude D’Avino – prestare grande attenzione all’alimentazione: meglio scegliere tanta frutta e verdura, che contengono un’alta percentuale di liquidi e di sali minerali, che si perdono con la sudorazione. Pochi grassi, che servono all’organismo per produrre calore del quale, chiaramente, non c’è alcun bisogno. Imperativo avere sempre con sé una bottiglietta d’acqua o il biberon, per far bere il bambino ogni volta che ha sete. Se è ancora allattato al seno è bene ridurre il tempo tra una poppata e l’altra”.