Aggrediti in una sola notte cinque medici e tre infermieri
10 Febbraio 2019Continuano le violenze ai danni di operatori sanitari e parimenti continuano le denunce del Sindacato medici italiani (Smi) che questa volte richiama l’attenzione sui gravi episodi del Vecchio Pellegrini.
“La situazione a Napoli e nella Campania è allarmante – denuncia Ernesto Esposito, segretario aziendale Smi Na1 Centro – ormai sono aggrediti tutti i medici e in tutti i presidi in tutti i ruoli ed a tutte le ore del giorno e della notte. È necessario decongestionare i pronto soccorso della città di Napoli al più presto possibile utilizzando al meglio i presidi territoriali pubblici già presenti (S.Gennaro, Annunziata, Incurabili, Loreto Crispi) ma che necessitano di riorganizzazione per poter fare da filtro. La nostra solidarietà, e di tutto lo SMI, va ai medici ed agli infermieri aggrediti in questa settimana per un totale di 12 aggressioni”.
Otto aggressioni in poche ore, tutte al Vecchio Pellegrini, ospedale in cui già esiste un settore codici bianchi della continuità assistenziale che richiama nello stesso luogo molte migliaia di persone in aggiunta a quelle già presenti normalmente in pronto soccorso…Sono ben cinque i medici e tre gli infermieri aggrediti; “medici ed infermieri che hanno continuato a prestare le loro cure nonostante le violenze subite ed a cui va tutta la nostra vicinanza”.
“È necessario indirizzare i pazienti verso le strutture territoriali previste dalla legge Balduzzi e dall’accordo collettivo Nazionale della medicina generale attualmente vigenti in Italia– completa Esposito – per fare filtro e non verso i pronto soccorso determinando, con questa visione ospedalocentrica, un iperafflusso. Sarebbe un gravissimo errore politico organizzativo, soprattutto nel capoluogo Regionale, depotenziare fino a distruggere con una lenta agonia le strutture territoriali attualmente presenti e finendo così per ingolfare ulteriormente i pronto soccorso già al collasso”.
Da qui l’appello a tutte le istituzioni, al Ministro della salute ed al Presidente Nazionale della Fnomceo Anelli affinché intervengano.