Aggressioni agli operatori sanitari, mancano pene severe
19 Agosto 2024Alla luce dell’aggressione dei medici e degli infermieri del Pronto Soccorso di Castellammare di Stabia di qualche giorno fa per un accesso inappropriato di una paziente affetta da bronchite (patologia che non giustifica un accesso al Pronto Soccorso), urge trovare soluzioni immediate per arginare la violenza contro gli operatori sanitari.
La criticità colpisce in particolar modo i Pronto Soccorso e gli studi di medicina generale poiché sono gli unici a dare una risposta immediata ad una richiesta di Salute; cosa che non è nella medicina specialistica, in particolar modo quella trincerata e ovattata nei distretti sanitari, soprattutto ad agosto dove, a differenza dei medici di famiglia, gli specialisti ambulatoriali scarseggiano in numero per permessi a scopo di vacanza. Ci si augura che con il Decreto “Liste di attesa” come è presente la medicina generale, attraverso il servizio di Continuità Assistenziale, anche la medicina specialistica sia operativa nei fine settimana e nei giorni prefestivi e festivi.
Ovviamente la cittadinanza va rieducata al rispetto della Sanità pubblica, che è un diritto, ma con le continue aggressioni si accentua l’abbandono dei medici dal servizio pubblico verso il più appetibile privato; tale educazione viene ottenuta anche grazie alla certezza di pene severe verso chi aggredisce i medici e gli operatori sanitari. Se non si agisce così in tempi immediati la Sanità pubblica per i cittadini sarà solo un ricordo.
Detto ciò, una delle soluzioni celeri alle criticità della Sanità e all’ affollamento inappropriato nei Pronto Soccorso più ovvia, ma che nessuno dice o non può dire e’ la seguente: “I medici ci sono, ma per fargli fare il Pronto Soccorso e la Medicina di Famiglia con diagnostica di primo livello, basta remunerarli in maniera giusta con una tassazione pari alla metà attuale!”
*Medico di Famiglia ASL Napoli 2 Nord