Aifa: non più rimborsabile l’omega 3 per gli infartuati

Aifa: non più rimborsabile l’omega 3 per gli infartuati

4 Luglio 2019 0 Di La Redazione

Omega 3, l’Agenzia italiana del farmaco abolisce la nota 94 relativa e modifica la rimborsabilità dei farmaci. Di fatto restringe i casi di prescrivibilità del prodotto a carico del Sistema nazionale.

Con la Determina del 14 giugno scorso, pubblicata in Gazzetta Ufficiale numero 144 del 21 giugno 2019, l’Aifa ha abrogato la nota 94, relativa ai farmaci omega 3, e ha previsto che “l’indicazione terapeutica autorizzata nella prevenzione secondaria nel paziente con pregresso infarto del miocardio, non è rimborsata dal Servizio Ssnitario nazionale”. Ne dà diffusione una circolare Federfarma, ricordando che il provvedimento abrogativo della nota, che a sua volta è “contenuta nella determina 1081 del 22 novembre 2013, emanata in materia di farmaci Omega 3”, è entrato in vigore a partire dal 22 giugno.

Oltre a questo provvedimento, per coerenza con esso, ne sono stati pubblicati altri sulla medesima Gazzetta ufficiale, altri “con i quali è stata riformata sia la precedente Determina dell’8 gennaio 2014 che aveva disposto la riclassificazione dei seguenti farmaci a base di omega 3 (Esapent, Eskim e Seacor), sia i precedenti provvedimenti di classificazione degli altri farmaci a base di omega 3 (Omega3 DOC, Omega3 Bouty, Omega3 EG, Olevia, Trioreg)”.

In particolare, per tutti i farmaci sopra indicati, l’Agenzia ha disposto, a decorrere dal 22 giugno 2019: l’abrogazione del riferimento alla nota 94, nonché l’introduzione della seguente previsione: “l’indicazione terapeutica autorizzata nella prevenzione secondaria nel paziente con pregresso infarto del miocardio non è rimborsata dal Servizio sanitario nazionale”.

La circolare, ricorda che tali farmaci “rimangono in classe A, e come tali sono prescrivibili in regime di Ssn solo in presenza delle condizioni previste dalla nota 13, ossia: ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta per almeno tre mesi, e ipercolesterolemia poligenica; dislipidemie familiari; iperlipidemie in pazienti con insufficienza renale cronica, moderata e grave”.