“Al di qua del faro”: quando la malattia vince la malattia
18 Marzo 2019Sannio, a volte una patologia invece di abbattere diventa molla di riscatto e non solo per il diretto interessato. Nel racconto di Annio Rossi la bella storia di chi va oltre la patologia.
Dal male nasce il bene; talvolta; di certo è stato così nel caso di Annio Rossi. Colpito giovanissimo dal diabete, non si è mai arreso, chiuso in sé stesso, a causa del male da affrontare e da combattere, che lo aveva portato sino ad Abano Terme, ultimo approdo di un calvario reso ancora più atroce dalla sentenza emessa dai medici del nosocomio veneto: ci fosse arrivato prima, avrebbe potuto evitare l’amputazione del piede. Subito il trauma, ha saputo trarre la forza necessaria per essere accanto a quanti, come lui, sono costretti a convivere con un male così subdolo. “Ho pensato – confessa – a quanti, come me, ne sono colpiti e che, come me, non sapevano e non sanno dell’esistenza di un centro così all’avanguardia, che riesce là dove altri non sono in grado. Mi sono peraltro reso conto che, non di rado, liberarsi da tale malattia o, quanto meno, poterla affrontare serenamente senza traumi, è anche una questione di informazione e, quindi, di prevenzione. E allora mi son detto: la mia esperienza, per quanto drammatica, può, deve diventare occasione di speranza. Mi sono messo all’opera e, con il supporto e la collaborazione di tanti, abbiamo dato vita ad una associazione, il cui scopo è quello di assistere coloro che sono colpiti da una così grave patologia”. E così, il 17 maggio del 2017, si costituisce “Al di qua del Faro”, Associazione diabetici dell’Italia Meridionale (Asdim, in sigla). “Come accade in molti aspetti della vita – ci tiene ad aggiungere – solo vivendo direttamente un’esperienza, si riescono a capire i disagi e le problematiche che possono nascere per chi, affetto da diabete, si trova a dovere affrontare la sindrome del piede diabetico”. L’iniziativa prende corpo e si sviluppa con una rapidità tale che, in poco meno di due anni, si arriva ad oltre 1500 iscritti in tutto il Meridione; 150 dei quali nella sola provincia sannita. Oggi, l’organizzazione ha un suo solido e solidale consiglio direttivo presieduto da Rossi e composto da Daniela Gamboni, Arturo Varricchio, Aldo Meriano, Giuseppina Polese ed Anna Iannace; ne è presidente onorario, il Prof. Donato Matassino. In concreto, cosa offre l’Asdim? “Dedichiamo assistenza – chiarisce – grazie ad un comitato tecnico scientifico, a quanti si rivolgono a noi. Ci preoccupiamo di indirizzarli a visite e cure specialistiche; provvediamo ad una informazione e formazione sia periodica sia quotidiana, alla luce delle esigenze che ogni paziente è chiamato ad affrontare. Nel Sannio, sono circa 20, mediamente. le persone cui stiamo accanto ogni giorno. Sempre nella nostra provincia, sono una decina i medici e gli specialisti che ci aiutano in questa gara di solidarietà”. Tutti i servizi che l’Asdim mette in campo sono a titolo gratuito. “Chiediamo solo l’iscrizione annuale – sottolinea – del costo di 30 euro, col rilascio di una tessera”. Il consiglio è ora al lavoro per rendere ancora più strutturale e capillare l’assistenza. “E’ un progetto-pilota – annuncia – che presenteremo a giugno”.