Al Pascale, cure innovative per il tumore della prostata
3 Dicembre 2018Il manager Attilio Bianchi: “La certificazione dei due percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali rappresenta un’opzione strategica fondamentale per l’Istituto dei tumori che dirigo”.
I tumori della prostata e del testicolo rappresentano un’emergenza sanitaria molto importante perché con questa patologia, che nella fase iniziale è difficile da identificare perché assolutamente indolore, convivono in Campania ventiduemila uomini. La Fondazione Pascale ha ottenuto un doppio successo celebrato nel corso di una conferenza stampa alla presenza del direttore generale dell’Istituto dei tumori di Napoli, Attilio Bianchi. Il Pascale è diventato punto di riferimento regionale per i pazienti colpiti da queste due patologie perché ha ottenuto la certificazione Uni En-Iso 9001:2015 conseguendo la qualifica di Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale dall’ente internazionale Bureau Veritas. In pratica significa che i cittadini affetti da tumore alla prostata o a un testicolo nel Pascale vengono presi in carico da un’equipe di alta specializzazione che garantisce loro un percorso certificato, rapido, efficace ed efficiente.
Soddisfatto per il risultato raggiunto è ovviamente il manager Attilio Bianchi. “La certificazione dei due percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali rappresenta un’opzione strategica fondamentale per l’Istituto dei tumori che dirigo – nota Bianchi – perché il Pascale che fino a ieri era una meta oggi è una tappa perché è nostra intenzione estenderla a tutti i Percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali (Pdta) approvati nell’Istituto che si caratterizza per lo standard internazionale che configura il nostro livello assistenziale”.
Il Pascale, com’è noto è il coordinatore della rete oncologica della nostra regione. “È proprio per questo siamo in grado di trasferire le modalità gestionali del Pdta su tutto il territorio – chiarisce Gerardo Botti, direttore scientifico del Pascale – per ottenere una presa di coscienza da parte degli operatori delle strutture territoriali ottenendo un miglioramento sul processo gestionale del paziente con migliori prestazioni clinico assistenziali”.
Mancano degli screening per il tumore della prostata e del testicolo e questo rende la diagnosi e l’individuazione di eventuali neoformazioni più complicata, con difficoltà di tipo organizzativo. “Disponiamo ora di due percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali che rappresentano un importante aiuto per attuare procedure consolidate e di rigore scientifico – avverte Gaetano Facchini, responsabile dell’area uro–andrologica del Pascale – il nostro Istituto, infatti, si presenta con ben tredici Pdta approvati e deliberati dalla Regione in un momento in cui la rete oncologica è in fase di attuazione. Questo significa che la gestione del paziente deve avvenire con le nuove normative e le più attuali linee guida degli enti certificatori internazionali per assicurare la garanzia di qualità del servizio che offriamo ai cittadini”.