Alessandro Barretta: “Non guardare mai gli altri, tieni sempre il focus su te stesso”

Alessandro Barretta: “Non guardare mai gli altri, tieni sempre il focus su te stesso”

2 Luglio 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Ho vissuto la pandemia inizialmente con una preoccupazione per qualcosa che non si conosceva, man mano che la conoscenza andava avanti sono sempre stato più tranquillo e ho vissuto in maniera molto serena la fase pandemica. La mia intenzione sui social era cercare di aiutare gli altri in questo brutto momento. Ho cercato di tranquillizzare il più possibile le persone che mi circondavano e la community che mi segue sui social, cercando di dare spunti di riflessione sull’integrazione funzionale che potesse migliorare lo stato d’animo e soprattutto lo stato di salute. Anche in funzione di una risposta da un attacco al nostro sistema immunitario. Cercando di stimolare la sensibilità delle persone verso uno stile di vita sano che comprenda: sport, un alimentazione sana e la giusta integrazione.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Nonostante noi giovani in questi anni veniamo spesso etichettati come quelli che non vogliono lavorare, e in molti casi è vero, ci sono giovani come me che ogni giorno si impegnano e trovano il modo di andare avanti e migliorarsi. Chi ha coltivato queste capacità negli anni precedenti alla pandemia, avrà trovato sicuramente in altri modi per poter continuare a lavorare e allenarsi. In remoto con l’online oppure quando possibile nei parchi. Il nostro campo, così come molti altri, è stato fortemente colpito. Ma da un’analisi fatta personalmente dopo la pandemia c’è stata una grande ripresa.
Molte persone ne sono uscite devastate fisicamente e mentalmente dalla pandemia e volevano rimettersi in forma e riprendere in mano la loro vita e la loro libertà. Anche semplicemente quella di potersi muovere. Ricordiamo che la maggior parte delle persone in Italia vive in condomini senza giardino, senza la possibilità di una costante illuminazione solare in appartamenti che spesso non superano i 60 mq, da dividere in una media che va da tre a cinque persone. Chi si è voluto allenare si è sempre allenato. Ognuno di noi si è adattato in qualche modo anche per allenarsi, con strumenti acquistati online, in garage improvvisati a palestre.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

La maggior parte degli sport viene scelta spesso per il suo coefficiente ludico, questo molto difficilmente accade nel body-building. A volte può essere per una rivincita personale, altre volte per sentirsi più forti e meno vulnerabili in questo mondo. Altre volte potrebbero ispirarsi a cartoni animati visti da bambino, oppure a delle opere d’arte. Ma quasi nessuno vi risponderà “per divertimento”.
Fondamentalmente il body-building è nient’altro che sollevare un peso, tante volte. Se ci ragioniamo non c’è nulla di divertente. Il body builder, inteso come atleta, nasce sempre da una necessità, da un cercare una risposta, da un volere di più di quello che sia ha.
È una dimensione psicologica che ritroviamo in tutte quelle persone che vogliono qualcosa di più dalla vita. Quelle persone che si costruiscono il loro futuro dal niente. È stato questo a spingermi verso questa disciplina.
Perché dipende solo da te. Se fai le cose fatte bene migliori, altrimenti no. Ed è straordinariamente violento come sport. Ti mette costantemente difronte alle tue debolezze, o le superi e migliori, oppure no e resti uguale o peggio. Questi sono stati i motivi principali che hanno fatto si che diventasse la mia disciplina e il mio lavoro, portandola a livelli sempre più alti fino ad arrivare ai campionati italiani.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
“La mia forza di volontà ha superato di gran lunga il mio talento”. Già da molti anni.
Nella mia vita non ci sono stati treni da prendere. Il treno, le stazioni e i binari sono stati costruiti con il lavoro costante.
E questo seppure potrebbe sembrare uno svantaggio, è stato per me un enorme vantaggio. Solo che l’ho scoperto più avanti. Molto più avanti. Auguro a tutti di partire da zero. Conoscendo così il valore e la collocazione di ogni tassello e di ogni gradino.
Quando è cominciata la sua passione per il fitness e cosa l’ha fatta scattare?
Sono stato fin da bambino attratto dallo sport, sono cresciuto in questo mondo. Ho praticato diverse discipline sportive fino ad arrivare al fitness/bodybuilding.
L’idea principale era quella di sentirmi più forte e più sicuro. E soprattutto necessitavo di una valvola di sfogo, la mia adolescenza non è stata facile, ma a distanza di anni benedico ogni difficoltà. Ha reso la corazza forse più pesante ma molto più resistente agli urti della vita.
L’incontro con la pratica sportiva quali cambiamenti ha apportato alla sua vita?
È una cosa che dico sempre a chi mi conosce, lo sport così come la musica e le penne, mi hanno salvato la vita tante volte. Se ci pensiamo nel body-building non c’è niente di divertente, è un peso che prendi lo fai salire e lo fai scendere. Con il tempo ci può piacere, e ritroviamo in esso un senso di soddisfazione e di conseguenza creiamo all’interno quel senso ludico che di base non c’è. Un senso ludico intrinseco a ciò che sei dentro da sempre, che forse è la parte più vera di questo sport. La maggior parte delle persone sceglie questa disciplina per motivi estetici, ma se fatta con testa e cuore può aiutarti a diventare una persona migliore, a forgiare un carattere forte e determinato.
Quali sono gli ingredienti che le hanno permesso di diventare uno dei 10 trainer high ticket più apprezzati in Campania?

ABNEGAZIONE è la mia risposta. Di rado capita di incontrare parole di questa intensità, e dal significato così pesante. L’abnegazione non è la negazione di sé; ma è solo la via più determinata con cui si pulisce l’io da ogni orpello, tenendo fermo il timone verso ciò che, per l’io, ha valore.
Credo che ognuno di noi crescendo possa cambiare i propri obiettivi, allontanare gli orizzonti che ti hanno indicato e provare a guardare più in là, o semplicemente più su.
C’è un enorme differenza tra avere un obiettivo e avere un sogno. Oggi spesso si parla delle ossessioni, parlandone in maniera negativa. Ma se sei solo e parti da zero, dove il tuo successo o il tuo fallimento dipende soltanto da te, devi essere ossessionato dal tuo obiettivo, dedizione, determinazione e impegno costante. Per ottenere qualcosa che gli altri non hanno devi essere disposto a fare cose che gli altri non fanno. Studiare di notte, lavorare tante tantissime ore, e soprattutto trovare un problema al quale tu puoi dare una soluzione. Il segreto nel business è dare, non prendere. Trovare un problema che puoi risolvere.
Ogni pratica sportiva richiede impegno, sacrificio ed un particolare regime alimentare. Sotto questo aspetto il fitness è ancora più esigente rispetto agli altri Sport?
Credo non ci sia nessun altro sport come il bodybuilding sotto questo aspetto. Essendo una disciplina estetica si calcola tutto. E con tutto intendo qualsiasi cosa, acqua, sale, carboidrati, proteine, grassi, volume/intensità/densità di allenamento. È tutto un equilibrio che deve sostenersi su ciò che riusciamo a sostenere. Più in alto di livello si va più bisogna essere precisi.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Prima di essere un atleta sono un personal trainer che applica una visione imprenditoriale sulla propria vita cercando di migliorare quella degli altri. Quindi vi parlerò di una visione di vita e non di allenamento. Vi parlerò di crescita personale perché è questa la mia specialità.
Caro ragazzo che leggi, ti ringrazio per aver letto tutto ed essere arrivato fin qui, non ci conosciamo, sono uno sconosciuto per te, ma posso darti utili consigli per raggiungere qualsiasi risultato tu voglia nella vita.
Ricorda di non guardare gli altri, tieni il focus su te stesso, c’è chi ha dovuto solo arredare il palazzo che la vita gli ha dato, con mani forti e collaborative sempre pronte a sorreggere e sostenere. E chi invece ha dovuto costruirsi tutta la casa da solo, caricarsi i mattoni, appianare un terreno incerto e instabile. Ma l’unico terreno che la vita gli ha dato. Ecco perché a parità di risultati ci sono diversi meriti. Perché la vita non è uguale per tutti. Concentrati sui tuoi punti forti sono quelli che ti sorreggeranno e ti rendono unico. Non ti arrendere e ricorda che ogni cosa che ti capita nella vita o è un dono o una prova. C’è sempre da imparare.
Cosa consiglia ai giovani che intendono intraprendere la sua stessa attività sportiva?

Imparate per bene i movimenti, il carico è solo un mezzo non è il fine. Una persona che si sa allenare sa percepire il muscolo Target anche con 2 kg. Fatevi aiutare da qualcuno che ami ciò che fa e che sia volenteroso ad insegnarvi le basi.
La cosa importante è evitare al massimo gli infortuni. Sono sempre stato dell’idea che questa disciplina sia una delle più sicure se diamo la giusta importanza alla tecnica allenante.
Ai giovani che intraprendono questa disciplina meravigliosa, domandatevi perché lo state facendo, domandatevi perché avete scelto questo sport e non un altro, attraverso i vostri perché costruite la vostra determinazione nel raggiungere ciò che volete. Nello sport così come nella vita. Sono queste le cose che ci permettono di diventare uomini virtuosi e esseri umani completi.