Alessandro Mainente, essere un esempio per gli altri il mio più grande orgoglio
18 Agosto 2021Il Calisthenics (dal greco Kalos – bello e Sthenos – forte) è un metodo di allenamento fisico in grado di modellare un fisico muscoloso, agile e funzionale grazie all’allenamento a corpo libero. Si tratta di un’attività sia aerobica sia anaerobica, in grado di bruciare calorie e grassi.
Il metodo condivide con la Ginnastica Artistica alcuni esercizi e soprattutto l’attenzione alla corretta esecuzione dei movimenti, fondamentale per allenarsi in maniera precisa e puntuale senza incorrere in infortuni fisici. Quello che invece differenzia il Calisthenics dalla Ginnastica Artistica è la diversa rigidità degli schemi e dell’ambiente di lavoro: la ginnastica artistica si può praticare esclusivamente in palestre attrezzate ed esclusivamente dopo anni di tenace allenamento, il Claisthenics invece, si può praticare in palestra, a casa, all’aria aperta tanto da essere stata definito uno Street WorkOut (allenamento da strada). In ogni caso, i movimenti del Calisthenics sono più semplici e ripetibili rispetto a quelli della ginnastica artistica e per questo l’attività risulta fruibile da un maggior numero di persone, di qualsiasi età.
Per iniziare a praticare il Claisthenics è sufficiente una sbarra a cui appendersi e due sostegni da usare come parallele: con questa semplice attrezzatura è possibile svolgere quasi tutti gli esercizi a corpo libero. È poi fondamentale possedere una buona mobilità articolare: se i muscoli e le articolazioni sono troppo legate e il range di movimento è troppo limitato, è bene dedicare parte del lavoro di preparazione iniziale a questo obiettivo, attraverso lo stretching ed esercizi di mobilità articolare.
Oggi parliamo di Sport, Covid e Salute con un esperto di Calisthenics: Alessandro Mainente, allenatore di Calishtenics e mobilità articolare, cofondatore del brand Caliaesthetics (metodologia per la ricomposizione corporea tramite ausilio del corpo libero), Laurea Triennale in Bioinformatica, Laurea magistrale in Biotecnologie mediche farmaceutiche e veterinarie. In corso esame di stato per iscrizione ordine dei biologi; Tecnico FGI sezione ginnastica artistica maschile e sezione trampolino elastico; Relatore su invito presso Università Statale di Scienze Motorie Milano (anni 2014-2019) sulla metodologia di allenamento a carico naturale; Formatore metodologia di allenamento a corpo libero presso Burningate
Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?
La pandemia è stata vissuta, almeno per me, con una moderata paura legata principalmente al contagio dell’ambiente familiare dal momento che alcuni componenti del nucleo erano (e sono) a contatto con il pubblico e con personale dell’ambiente sanitario ed entrambi i genitori sono over 60. Al momento delle prime restrizioni il secondo dei genitori riuscì finalmente ad andare in pensione e non posso non ammettere che, in quel momento, fu sicuramente un sollievo. Nel giro, quindi, di poco tempo ci si è trovati (genitori e un fratello maggiore) a condividere i muri domestici. Fortunatamente andiamo tutti d’accordo e abitando in campagna c’è quasi sempre stata possibilità (ad accezione del primo lockdown) per fare 2 passi all’aperto e scaricare stress e tensione. Le misure restrittive sono state accolte fin dall’inizio con un pò di sorpresa perché, probabilmente, nessuno immaginava che la situazione sarebbe diventata così seria e in così poco tempo. Fortunatamente abbiamo tutti mostrato un ottimo spirito di adattamento e con un po’ di buonsenso si è sempre riusciti a rendere la vita familiare serena nonostante ci fosse una contatto pressoché costante 24 ore su 24. Personalmente ho accolto molto bene la possibilità di vaccinarmi e dato che tutti in famiglia hanno fatto studi scientifici ed operano nella Sanità, nessuno di noi ha avuto dubbi o incertezze. La realizzazione e lo studio di farmaci a mRNA hanno rappresentato l’oggetto della mia Tesi di laurea magistrale, quindi fortunatamente sapevo anche come darmi le risposte e come, eventualmente, far fronte a dubbi e dicerie cui siamo costantemente esposti sul web e sui social.
Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Fitness in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?
La parola giusta sarebbe TROPPI. Per fortuna sono stato uno dei primi a riemergere nel mio settore, nella mia specialità ovvero l’allenamento a corpo libero. Tuttavia questo non è bastato per alcuni miei colleghi che, come me, sono stati i primi ad affacciarsi e ad aprire una realtà fisica. Alcuni di loro hanno dovuto chiudere la palestra o lo studio anche a causa della non proprio corretta gestione degli aiuti che, inizialmente, si basava solamente sul fatturato in un determinato mese e non in un determinato periodo. Tutto questo non considera la variabilità del lavoro del fitness soprattutto se hai una palestra o lavori con lezioni 1 a 1. La naturale conseguenza è stata il poco aiuto sia ai privati e sia alle associazioni sportive dilettantistiche che hanno comunque dovuto pagare affitti e sostenere tante spese. Si sarebbe potuto sicuramente affrontare meglio le difficoltà del momento. Purtroppo, ci si è di fatto trovati di fronte ad una situazione senza precedenti nella quale, in attesa di un vaccino o di una cura, molto era affidato al buonsenso del cittadino. Tuttavia, molti episodi hanno fatto capire a tante persone che il buonsenso non alberga proprio dovunque. C’è stata la politica del “male minore” e le attività sportive amatoriali non rappresentano, a quanto pare, la priorità.
Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?
Per tante persone l’attività fisica è il modo principale per scaricare lo stress ed evitare di convogliarlo su altri o altro, è un po’ non UNA via di fuga ma LA via di fuga. Per altri, come me, è anche e soprattutto lavoro. C’è chi è riuscito a impersonare il detto “chi non si adatta muore” tanto che il fitness online e l’allenamento a casa hanno subito una forte impennata che tornerà inevitabilmente nella media con il ritorno alla “normalità”. A livello prettamente fisico tutti hanno bisogno di muoversi e devono farlo. Questa pandemia ci ha reso ancora più sedentari, ancora più pigri con tutte le conseguenze che ne derivano: aumento di peso, posture sbagliate e via dicendo.
L’ultimo punto è sicuramente l’aspetto sociale: il mondo del fitness e delle palestre è per la maggior parte momento di ritrovo dove scambiare una battuta, fare 2 chiacchiere e incastrare una serie di allenamenti qui e là…questa è stata forse la perdita maggiore con un totale azzeramento di quello che è il “cervello sociale” e “il cervello emotivo”.
Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale lo Sport in generale ed il Fitness in particolare?
Lo Sport è di fatto il mio lavoro e la mia più grande passione. Ho insegnato per diversi anni ginnastica artistica e adesso mi dedico ad allenare chi vuole migliorare l’aspetto estetico (con un nuovo sistema di allenamento ibrido che mette insieme il Calisthenics e l’estetica che diventano Caliaesthetic), potenziare le proprie forze (allenandosi al parco o a casa con pochi attrezzi e solo il proprio peso corporeo) o recuperare un po’ di elasticità e migliorare la propria vita quotidiana.
Lo Sport è stato per me una rivincita sotto molti punti di vista, racchiude quell’insieme di obbiettivi che una volta nella vita si può dire “io l’ho fatto e nessuno può togliermelo”. Per citarne alcuni la soddisfazione di conoscere bene ciò che si fa, sapere di essere un pioniere in ciò che insegni, sapere di essere un riferimento sui social e per la community, la consapevolezza di essere di aiuto anche solo per chi ascolta un mio video su youtube o legge un mio articolo o una mia intervista, essere cosciente di rappresentare un esempio per tanti ragazzi che hanno intrapreso la vita da allenatore.
Lo Sport è stato e sarà sempre un mezzo per ottenere 2 grandi soddisfazioni: vedere i miei allievi realizzare i propri obbiettivi ed essere diventato un esempio da seguire.