Alessio Bernini: “Lo sport è un ottimo insegnante di vita”
27 Agosto 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Nella prima ondata pandemica sono prevalsi la paura e il senso di responsabilità, quindi ho deciso di non praticare pallacanestro fino all’inizio della stagione successiva, o almeno così speravo. Verso la fine di agosto ho iniziato con tutto il gruppo squadra la preparazione, che però fu interrotta i primi di novembre per l’aggravarsi della situazione pandemica e il proliferare continuo dei contagi. Nelle categorie minori non siamo mai riusciti a ripartire e fu una annata di grande sconforto e disagio fisico e psicologico. Non ero mai stato così tanto tempo lontano dai campi. Per fortuna la stagione successiva siamo ripartiti, pur con qualche regola molto stringente e qualche partita rinviata per troppo contagi, ma siamo riusciti a completare tutta la stagione senza fermarci di nuovo.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Per le nostre categorie, si è deciso di bloccare i campionati regionali del Lazio sia per la fine della stagione 2019/20 che l’Intera stagione 2020/21 , per la stagione successiva si è deciso di attivare un protocollo di regole per permetterci di tornare sui campi da gioco.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? O si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho iniziato l’attività agonistica a 4 anni, su spinta dei miei genitori, ma da quel momento non ho più lasciato la pallacanestro. Gli idoli sportivi sono un punto di riferimento ma la vera passione si coltiva dentro ognuno di noi.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Cito la frase di uno dei miei giocatori preferiti, Kevin durant: “Il duro lavoro batte il talento quando il talento non lavora duro.”
La forza di volontà spinge una persona a migliorarsi continuamente, a superare i propri limiti e ad affrontare le sfide, sportive e non solo, con impegno e determinazione.
Se dovessi dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Un consiglio per tutti i ragazzi che fanno sport, prima di tutto divertiti e date il 100% di voi stessi. Lo sport regala gioie e dolori, grandi amicizie e grandi dispiaceri. È un ottimo insegnante di vita.