Alessio Tambuzzo, lo sport e gli ormoni della felicità

Alessio Tambuzzo, lo sport e gli ormoni della felicità

2 Aprile 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Si impara di più dalla sconfitta che dalla vittoria. Si impara ad andare avanti”. (Morgan Wootten)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un nuotatore agonista: Alessio Tambuzzo.

Come ha vissuto e come affronta la paura della pandemia e il relativo disagio?

Il 2020 si è presentato come l’anno del Covid 19. A partire dal mese di Febbraio, si sono susseguite una serie di restrizioni che hanno stravolto le nostre abitudini quotidiane. Ci si riferisce in particolare al godimento della libertà, della abitudini da parte dei cittadini. Per quanto mi riguarda, ho vissuto la pandemia con tanta apprensione, paura intesa come black-out, hanno fermato il mondo per l’intero look-down, ma purtroppo non si può fermare un’intera economia, la gente doveva pure andare a lavorare, quindi cercava di spostarsi il meno possibile ma per esigenze valide. Il Covid ha pure provato a fermare il mondo dello sport, riuscendoci per qualche mese, ma la voglia di muoversi è molto più forte del virus tant’è vero che pian piano siamo riusciti a ritornare quasi ad una vita normale (anche se non bisogna abbassare mai la guardia). Da ex nuotatore professionista dico: se l acqua è vita, il nuoto è il suo respiro. Nei primi mesi mi sono trovato di fronte ad uno schermo: ero in Dad. Per chi non lo sapesse sono un docente di scienze motorie. I ragazzi si sono dovuti abituare ad un nuovo modo di fare scuola. La mia ora di educazione fisica si è trasformata in solo teoria mentre prima era l’ora di sport e di svago. Con i ragazzi della piscina (alleno un gruppo di esordienti) ci siamo ritrovati con “l’acqua alla gola” ma di acqua ce n’era ben poca…..chiusura degli impianti natatorio per cercare di fermare il divulgarsi del virus che nei nostri comuni cresceva in maniera esponenziale. Con il passare dei mesi e soprattutto con l’arrivo dei vaccini, il virus ha perso viralità, è e sta diventando meno violento e quindi pian piano siamo ritornati quasi alla normalità, ricordandoci sempre di indossare le mascherine, igienizzare le mani e mantenere la distanza interpersonale. Queste tre regole sono diventate pane quotidiano, le nostre nuove abitudini per evitare il contagio.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Sicuramente la chiusura degli impianti sportivi ha causato un enorme danno sia per gli imprenditori e gestori di piscine, palazzetti e strutture wellness sia per tutti i collaboratori sportivi per non parlare degli utenti.

Lo sport si è organizzato tramite video conferenze cercando di affrontare la singola lezione come rapporto 1/1 dietro ad un monitor. È l’era delle applicazioni e delle piattaforme: meet, classroom, teems ecc…

Sicuramente a livello economico ha causato un enorme danno in quanto gli impianti erano chiusi e le utenze continuavano ad arrivare quindi per chi gestisce un impianto si è trovato in difficoltà, tant’è vero molti impianti non hanno più riaperto.

Il susseguirsi dei D.P.C.M a volte con pochissimo preavviso ha creato un enorme confusione tra la gente. A livello politico penso si poteva fare di più (ma attenzione non voglio fare politica….non spetta a me) ma purtroppo con l’emergenza sanitaria e la mancata conoscenza del virus c erano troppe tematiche da affrontare in un arco di tempo limitato. Si è fatto il possibile ma con il senno di poi si poteva fare meglio. Purtroppo siamo tutti bravi a giudicare!

Quanto valore attribuisce al binomio sport – salute (ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicologico-fisico.

Domanda molto cara in quanto essendo un docente di scienze motoria potrei scrivere un libro a riguardo…ma prometto di essere il più sintetico possibile. Inizierei subito con il dire che sport e salute sono il connubio vincente. Tutti noi sappiamo dei benefici dell’attività fisica tanto da essere considerata come il farmaco più importante per il proprio benessere. Sicuramente l’attività fisica accompagnata da una buona e corretta alimentazione e da un corretto ciclo sonno-veglia aiuta a prevenire patologie che potrebbero risultare dannose per il nostro organismo: mi riferisco all’insonnia, all’eccesso di colesterolo, all’ipertensione ecc… L’attività fisica rilascia i cosiddetti ormoni della felicità: le endorfine. Questi sono fondamentali per iniziare bene la giornata lavorativa.

Cosa mi ha dato la pratica sportiva in termini di crescita personale, sociale e professionale.

Lo sport mi ha dato tanto. Nuoto da quando avevo 4 anni. Da nuotatore agonista e di alto livello (non voglio fare l’egocentrico) ma è pura verità (mi sono dovuto fermare per un piccolo incidente di percorso) adesso mi ritrovo a coltivare questa passione sia da atleta master (nuoto con una fantastica società l’olympia Palermo), sia come istruttore di nuoto presso la piscina comunale di Cammarata. Tra l’altro quest’ultima piscina è quella che mi ha fatto crescere a livello natatorio grazie a magnifici tecnici. Devo tutto a questo sport. Grazie ad esso sono cresciuto sia in ambito personale, sociale e professionale. Mi ha fatto essere quello che sono adesso: un ragazzo solare, intraprendente e amico di tutti.