Alex Di Castri: “La prima cosa che ti insegnano nella pallavolo è il rispetto delle regole”

“La pallavolo è uno degli sport dove c’è più interazione. È un gioco di intuizione, immaginazione, improvvisazione – ma soprattutto di reciprocità e lavoro di squadra. Non c’è modo di essere individualisti nella pallavolo”. (Marv Dunphy)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un giovane valido pallavolista: Alex Di Castri.

Come ha vissuto e come vive, come ha affrontato e affronta la paura della pandemia e del contagio e il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive.

Nel primo lockdown  la paura era tanta, si conosceva poco di questo virus. Per quanto mi riguarda c’è sempre stato timore anche nei confronti delle decisioni prese dal governo, in quanto nessuno era  consapevole a pieno della soluzione, e presi dalla mancata conoscenza di questo virus, la soluzione più opportuna è stata quella di chiudere per un certo periodo di tempo tutto ciò che poteva risultare una minaccia o che avrebbe portato alla diffusione del Covid, che come sappiamo risulta essere molto contagioso. Purtroppo  l’unica soluzione è affidarci a chi ne sa o si presuppone ne capisca più di noi a riguardo, e cercare di continuare ad essere diligenti per uscire il prima possibile da questa situazione con cui conviviamo ormai da tempo.

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e alla pallanuoto in particolare le misure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Sicuramente la confusa gestione politica ha causato diversi problemi sia economici che morali. Si è iniziato con lo stop forzato di tutte le attività sportive, proseguendo poi con una parziale riapertura, con continui “SI, MA” e di conseguenza portando poca chiarezza sul piano da seguire. Le associazioni e le società sportive spesso quindi tardavano a riaprire, finendo per far proseguire e poi fermare di continuo i campionati; era quindi presente scarsa fiducia su un ipotetico sostegno economico proveniente dallo stato, che andava ad aggravare un settore già in particolare difficoltà come quello del volley.

Quanto valore tu attribuisci al binomio sport salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?

Lo sport per me è un elemento fondamentale per un benessere personale sia a livello fisico che psichico. Unisce la liberazione di stress, ansie e tensioni allo stare bene fisicamente. In generale qualsiasi tipo di sport si pratici, ma questo in particolare, per me è uno sfogo a tutto tondo, senza la quale non riuscirei a vivere, perché è in primis un punto di riferimento, per mettermi alla prova ogni giorno, per vedere fin dove posso arrivare e quanto posso dare, dimostrando a me stesso che non ci sono limiti se non quelli che mi autoimpongo.

Cosa le ha dato la pallavolo in termini di crescita personale sociale e professionale?

La pallavolo è uno sport che ti forma innanzitutto come persona: Già da piccolo ti viene insegnato cosa significa il rispetto delle regole, il rispetto del luogo in cui sei e delle persone che ti circondano.

Comprendi  cosa significa accettare le sconfitte e andare avanti ogni volta che si cade, Apprendi la cultura del lavoro, dei  sacrifici, di cosa significa sudare  per raggiungere i propri obbiettivi. Questo sport ti prepara per affrontare quotidianità e la vita di tutti I giorni.

La pallavolo mi ha insegnato tanto, mi ha fatto maturare come persona ma soprattutto mi ha fatto crescere, facendo esperienze poiché dovevo confrontarmi con tante persone diverse, cercare punti comuni, forza per andare avanti, rispetto nei confronti dichi mi ha allenato. Nonostante sia uno sport rischioso, ricco di infortuni e pericoli a cui si può andare incontro a livello fisico, è uno sport che come nessun altro ti insegna valori importanti, come quello della crescita. Alla pallavolo devo molto, e le esperienze legate a questo sport sono esperienze e ricordi che porterò sempre con me.