Alfredo Aloi: “Lo sport nei bambini fondamentale per la crescita psicofisica”
22 Febbraio 2022Il pallanuotista, durante lo svolgimento di una competizione, nuota in tutte le direzioni, accelerando e frenando, con l’avversario vicino: è questo il fattore principale che distingue l’impegno del pallanuotista da quello del nuotatore.
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un giovane pallanuotista: Alfredo Aloi.
Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili, severe misure restrittive?
Ci troviamo in un periodo storico che, a mio parere, nessuno si sarebbe mai aspettato. Si tratta di un periodo in cui tutto il mondo è stato catapultato in uno scenario che la maggior parte della popolazione non ha mai vissuto, un periodo fatto da severe ma assolutamente indispensabili misure restrittive. Ho avuto la fortuna di vivere la prima ondata con la mia famiglia, a casa mia, a differenza di molte altre persone che, purtroppo, sono state costrette ad affrontare quel periodo molto particolare da “fuorisede”. In quel periodo sono cambiate moltissime cose, a partire dalla modalità delle lezioni universitarie, che venivano erogate in modalità telematica, all’impossibilità di poterci allenare, alla mancanza di fare due passi in compagnia dei propri amici. Ho affrontato quel periodo con un po’ di paura, è vero, tuttavia mi reputo una persona positiva e ottimista, ed infatti, il terrore iniziale si è lentamente trasformato in speranza e tranquillità con il passare del tempo. Le ondate successive hanno continuato a portare scompiglio nella mia quotidianità, un “apri-chiudi” continuo con il quale, ancora oggi, bisogna imparare a convivere, sperando che si giunga presto al termine di questa pandemia.
Quanti danni hanno causato allo sport, in generale, e alla pallanuoto in particolare, le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?
Lo sport è uno di quei settori che ha fortemente risentito delle misure restrittive della pandemia, sotto ogni punto di vista. Basti pensare al calcio, dove quasi tutte le società più blasonate al mondo soffrono di problemi finanziari molto importanti, soprattutto a causa dei mancati incassi al botteghino per più di un anno. E se per società professionistiche di alto livello i problemi sono evidenti, non sono da meno tutte le altre società, soprattutto quelle dilettantistiche e di sport meno seguiti come lo sport che pratico, la pallanuoto. Generalmente, un impianto sportivo, in particolare una piscina, ha tantissime spese e una buona parte di queste ultime vengono coperte da utenza pagante che usufruisce dei servizi offerti dall’impianto. Con i vari lockdown, l’accesso in piscina è stato negato ai non agonisti, proprio coloro che sono di vitale importanza per la sopravvivenza degli impianti, provocando, di conseguenza, una “crisi” economica non indifferente. Mi ritengo molto fortunato perché, mentre molte società sono fallite e non hanno potuto permettere ai propri atleti agonisti di potersi allenare quando i decreti lo permettevano, la mia squadra ed io abbiamo potuto riprendere le attività, in completa sicurezza e con tanto entusiasmo e voglia di metterci in gioco. Purtroppo, le difficoltà incontrate sono state e continuano ad essere anche di gestione, con organizzazione e svolgimento dei campionati confuse, soprattutto nelle serie minori. Sicuramente penso che, con il miglioramento dell’emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro paese e tutto il mondo, anche la situazione delle società sportive si riprenderà e riuscirà a ritornare, si spera, ai livelli pre pandemici.
Quanto valore lei attribuisce al binomio sport salute ovvero, quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?
Fin da quando ero un ragazzino, sono sempre stato del parere che l’attività sportiva è di fondamentale importanza per il benessere fisico, ma soprattutto per quello mentale. Un individuo che pratica sport, soprattutto uno sport agonistico, ad ogni allenamento da il massimo per raggiungere obiettivi sempre più alti e questa mentalità lo aiuta a superare le sfide che affronta tutti i giorni. Soprattutto nei bambini, ritengo lo sport un’attività fondamentale, cruciale per la crescita psicofisica.
Cosa le ha dato la pallanuoto in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Ho iniziato il mio viaggio nel mondo della pallanuoto a undici anni, ma andavo in piscina da quando ne avevo solo tre. La pallanuoto ha un ruolo molto importante nella mia vita, soprattutto perché, come accennato in precedenza, la ritengo di vitale importanza sotto il punto di vista psicologico. Si tratta di uno sport molto impegnativo a livello fisico, ma soprattutto a livello mentale, nel quale ad ogni allenamento o partita il corpo e la mente vengono messi a dura prova. Questa mentalità, che spinge a non mollare alle prime difficoltà ma a perseverare nel raggiungimento di un obiettivo mi ha permesso di affrontare le sfide e le difficoltà della vita con più dedizione, sicurezza e autostima. La pallanuoto, in quanto sport di squadra, ha avuto e continua ad avere un notevole impatto per quanto riguarda la gestione delle relazioni interpersonali. Durante la mia crescita sportiva ho avuto la possibilità di vivere diversi tipi di ruolo ed importanza all’interno dello spogliatoio, ho anche visto cambiare numerosi allenatori, e entrambe le cose mi hanno aiutato nelle mie relazioni con diversi tipi di persone all’esterno dell’ambito sportivo.