Alfredo Amitrano, lo sport la mia salvezza nei momenti difficili

Alfredo Amitrano, lo sport la mia salvezza nei momenti difficili

7 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Oggi il karate si presenta al pubblico come pratica sportiva basata sul combattimento senza armi, è in realtà un’espressione complessa della civiltà orientale. Tutti i popoli del mondo hanno sviluppato, ad un certo momento della loro storia, una cultura del combattimento; ma nella loro mentalità i popoli dell’oriente non dimenticarono che l’addestramento al combattimento è una preziosa forma educativa e vollero mantenerla nelle espressioni fisiche e morali. Si può quindi riassumere che il karate è un’arte; una disciplina che si applica a mani nude e che rafforza il corpo e lo spirito ed ha origini giapponesi.

Il karate è un’attività completa ed una filosofia di vita. Dal punto di vista della formazione fisica il karate, usando i 4 arti indistintamente e un’infinita varietà di posture e schemi motori, risulta una delle pratiche sportive più complete. In praticare questa disciplina contribuisce ad irrobustire la struttura ossea, articolare e muscolare.

È un eccellente esercizio per la coordinazione, insegna la respirazione diaframmatica (naturale), sviluppa un’eccezionale prontezza di reazione e un grado elevato di attenzione. Insegna il rispetto per gli altri e per il mondo che ci circonda, sviluppando grande autocontrollo ed equilibrio psicofisico. Si può praticare karate con il piacere della mente e del fisico, per tutti gli anni della vita, continuando a sommarne i benefici.

Il karate offre numerosi benefici per chiunque pratica questa arte marziale, ne parliamo con un suo valido rappresentante: Alfredo Amitrano, 28 anni, laureando in scienze motorie, istruttore di karate, calisthenics e sala pesi.

Palmares da atleta: 10 volte campione italiano fik (federazione italiana karate); campione del mondo juniores 2012 (wukf world union karate federation) novi sad, serbia; campione del mondo juniores 2013 (iku international karate union) caorle, ita; bronzo mondiali seniores 2014 (iku) foz de iguazu, brasile; campione europeo seniores 2015 (iku) santarem, portogallo; dal 2017 ad oggi atleta e tecnico karate center penisola sorrentina in classifica nel ranking olimpico wkf (world karate federation).

Come hai vissuto e vivi la pandemia, la paura del contagio ed il disagio delle misure restrittive?

Inizialmente mi è sembrato tutto così irreale. Come tutti, anche io ho dovuto sospendere la mia routine, per qualcosa di nuovo e totalmente inaspettato. Sicuramente questa situazione di emergenza sanitaria è stata vissuta con apprensione e preoccupazione. Oggi, dopo più di un anno dalla prima ondata, con le dovute precauzioni cerchiamo per quanto possibile di riprendere a svolgere le nostre normali attività quotidiane, seguendo le numerose misure di sicurezza indicate dal governo e dagli enti sportivi.

Nei pochi mesi di apertura della palestra, anche noi abbiamo osservato un calo drastico dell’afflusso di sportivi nella nostra struttura, sia a causa della paura generata dalla pandemia che per le limitazioni da essa giustamente imposte.

Purtroppo siamo una tra le categorie più penalizzate in assoluto dall’emergenza sanitaria in corso, dato che abbiamo dovuto sospendere tutte le nostre attività, eccetto quelle agonistiche, da fine ottobre, non ricevendo da inizio anno nessun tipo di aiuto economico per sostenere le numerose spese economiche che abbiamo dovuto comunque affrontare nonostante la chiusura.

Quanti danni hanno arrecato allo sport agonistico ed allo sport in generale la pandemia e la confusa gestione politica?

Credo che i danni causati dallo stop delle attività sportive siano incalcolabili e davvero gravi, sia per gli Agonisti, ormai lontani dalle gare da più di un anno, che per le fasce giovanili che hanno cessato totalmente le attività con l’insorgere di serie ripercussioni per la salute.

Al giorno d’oggi tutti sono a conoscenza dei benefici apportati dallo sport sia in termini psicofisici, per il rinforzo e una sana crescita dell’individuo, che sociali. Molti bambini affetti da DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), con il cessare delle attività sportive, hanno visto peggiorare la propria patologia. Per non parlare dell’incremento di bambini e ragazzi notevolmente obesi o con problemi di coordinazione motoria.

Purtroppo il sistema italiano dopo questa pandemia ha evidenziato ancora di più il deficit culturale verso il mondo dello sport e del movimento, inteso come benessere e prevenzione.

Quanta importanza ha per lei il binomio sport e salute?

Non sono io a dire che lo sport apporti infiniti benefici in termini di salute e benessere psicofisico ma i numerosissimi studi scientifici eseguiti nel corso degli anni.

È stata bloccata l’attività sportiva per troppo tempo e proprio in un periodo durante il quale abbiamo tutti capito e imparato che la salute psicofisica deve essere messa al primo posto. Tutto ciò è per me un paradosso eclatante!

Cosa le hanno dato lo sport in generale e la sua pratica sportiva in particolare in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Lo sport e in primis il Karate, arte marziale che partico dall’età di 6 anni, mi hanno reso la persona che sono oggi, formandomi non solo fisicamente ma soprattutto caratterialmente.

Questo mondo mi ha permesso di conoscere tante persone e tra questi il mio Maestro che non solo mi ha insegnato la disciplina del karate, ma mi ha permesso di crescere come atleta e come uomo. Grazie alle numerose competizioni a cui ho partecipato, ho avuto la possibilità di viaggiare per l’Italia e il Mondo, di accrescere le mie esperienze e la mia cultura. E soprattutto, forse cosa più importante di tutte, lo sport è stata un’ancora di salvezza nei momenti difficili della mia vita.