Alfredo Vicinanza: “Mio padre è stato il mio faro che mi ha stimolato a migliorare e a cimentarmi in diverse discipline”
9 Agosto 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Ho vissuto questa situazione rifugiandomi nel fitness, allenandomi tra le mure domestiche essendo io un personal trainer. Dopo il covid ho aperto uno studio di personal training preferendo gestire il mio lavoro one to one e non più one to many cercando di tutelare i miei clienti evitando il sovraffollamento.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Il mondo delle palestre e stato molto danneggiato perché si è subito pensato a livello politico alla chiusura netta, senza soluzione alternative che garantissero il proseguimento delle strutture e con scarso supporto economico alle palestre per l’appunto
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho iniziato a giocare a calcio ad 11 anni, ma l’avviamento allo sport è avvenuto grazie a mio padre che tutt’ora pratica podismo agonistico. È stato lui il faro e l’esempio che mi ha stimolato a migliorare e a cimentarmi in diverse discipline come la spartan race e le gare di crossfit con l’obiettivo di migliorare e superare me stesso. Grande stimolo mi è arrivato anche dal mondo calcistico essendone io un grande appassionato devo dire che il giocatore che ho preso come esempio sportivo ed umano è stato Roberto Baggio.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà e quasi tutto. Senza essa non si avrebbe la spinta per prepararsi a provare a superare i propri limiti.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Metteteci la passione, mettetecene tanta, la voglia e l’impegno. I risultati potrebbero anche non arrivare ma sarete comunque appagati dalla sfida preparata attraverso l’abrogazione e non avrete rimpianti per non aver “osato”.