Allarme Alzheimer, entro il 2040 2,5 milioni di malati in Italia
24 Settembre 2021Entro il 2040, secondo delle stime, si potrebbe arrivare ad avere 2,5 milioni di persone malate di Alzheimer in Italia. Un impatto importante per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e un campanello d’allarme, che deve spingere a “innovare con urgenza le politiche sanitarie, definire strumenti di misurazione degli interventi e disporre di dati, e quindi di sistemi di rilevazione omogenei sul territorio nazionale, per far fronte al grande numero di persone con demenza tra la popolazione italiana”. E’ l’appello che emerge dal tavolo ‘Tienilo a mente. Come non disperdere le risorse destinate alle persone con demenza e ai loro caregiver’, promosso da Inrete, con il contributo non condizionante di Roche Italia. Un appuntamento che, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, ha reso possibile il confronto tra istituzioni, clinici, associazioni di pazienti ed esperti della società civile.
Covid-19 – evidenziano i promotori – ha contribuito ad accendere un faro su una famiglia di patologie, di cui l’Alzheimer rappresenta solo l’espressione più nota, sempre più diffuse e non solo tra gli anziani. “Negli ultimi anni numerose sono state le iniziative del ministero della Salute a sostegno e tutela dei pazienti affetti da demenza – commenta il sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa – malattia che a oggi in Italia colpisce oltre 1,2 milioni di concittadini, con più del 60% dei casi rappresentato dall’Alzheimer. Nella Legge di Bilancio 2021 è stato istituito nello stato di previsione del ministero della Salute il Fondo per l’Alzheimer e le demenze, con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. L’obiettivo dello stanziamento consiste nel migliorare la protezione sociale delle persone affette da demenza, e garantire la diagnosi precoce e la presa in carico tempestiva delle persone con Alzheimer”.
“Il fondo – prosegue Costa – è destinato al finanziamento delle linee di azione previste dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano in applicazione del Piano nazionale demenze, nonché al finanziamento di investimenti effettuati dalle Regioni e dalle Pa anche mediante l’acquisto di apparecchiature sanitarie, volto al potenziamento della diagnosi precoce, del trattamento e del monitoraggio dei pazienti con tale malattia, al fine di migliorarne il processo di presa in carico. Una risposta importante e necessaria per i soggetti fragili e le loro famiglie”.