
Allergie stagionali, dai pollini alle punture di insetto il vademecum su prevenzione e cura
21 Marzo 2025Con l’arrivo della primavera, aumentano i casi di allergie stagionali nei bambini, soprattutto a causa dei pollini e delle punture di insetti. Nel 2024, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha registrato quasi 500 accessi al pronto soccorso per reazioni allergiche a punture di imenotteri. Gli esperti mettono in guardia sull’importanza della prevenzione e della corretta gestione dei sintomi.
Le allergie ai pollini rappresentano una delle malattie croniche più diffuse, colpendo tra il 10 e il 40% della popolazione a seconda della regione e della stagione. La rinite allergica è la forma più comune e si manifesta con starnuti ripetuti, prurito, congestione nasale e secrezioni abbondanti. Nei casi più gravi, l’allergia può evolvere in asma con difficoltà respiratorie e tosse persistente. La diagnosi si basa su una valutazione clinica e test allergologici come il prick test.
I medici, sottolineano gli esperti, dovrebbero consigliare ai pazienti allergici di monitorare il calendario pollinico della propria regione e adottare misure preventive: evitare di uscire nelle ore di maggiore concentrazione di pollini, tenere chiuse le finestre nelle giornate ventose e lavarsi frequentemente il viso e i capelli. Gli antistaminici sono il trattamento di prima linea per la rinite allergica e, nei casi più seri, si può ricorrere ai cortisonici inalatori o agli antileucotrienici.
Le punture di insetti possono scatenare reazioni allergiche gravi, fino allo shock anafilattico. I bambini con allergia al veleno degli imenotteri devono sempre avere con sé un autoiniettore di adrenalina e i genitori devono essere istruiti sul suo utilizzo. In caso di puntura, è fondamentale rimuovere rapidamente il pungiglione, applicare impacchi freddi e monitorare il paziente per eventuali sintomi sistemici.
L’unica terapia in grado di ridurre il rischio di reazioni gravi è l’immunoterapia desensibilizzante, che consiste nella somministrazione controllata di dosi crescenti di allergene per un periodo di 3-5 anni. Nei bambini con allergie severe, questa terapia può rappresentare una soluzione efficace per migliorare la qualità della vita e prevenire episodi potenzialmente pericolosi.
Per affrontare al meglio la stagione allergica, è fondamentale un’adeguata informazione ai pazienti e ai loro familiari, un monitoraggio attento dei sintomi e una gestione tempestiva delle emergenze allergiche.