
Alzheimer: Siamo nel mezzo di una rivoluzione scientifica
27 Aprile 2025Per decenni, la medicina ha potuto offrire ai pazienti con Alzheimer solo trattamenti sintomatici, in grado di attenuare alcuni disturbi senza incidere sulla progressione della malattia. Oggi però, come sottolinea Federica Agosta,neurologa e direttrice dell’Unità di Neuroimaging delle malattie neurodegenerative all’IRCCS San Raffaele, “la prospettiva è cambiata”. “Stiamo vivendo un momento cruciale per la ricerca sull’Alzheimer – afferma –. Abbiamo finalmente capito che i meccanismi alla base della neurodegenerazione sono legati all’accumulo di due proteine, beta-amiloide e tau. Gli anticorpi monoclonali attualmente sviluppati agiscono proprio su queste proteine, rimuovendole e rallentando l’avanzata della malattia”.
“Una scelta troppo conservativa – commenta la neurologa –. Avrei preferito un’approvazione con indicazioni ristrette e controllate, piuttosto che un blocco totale. È un atteggiamento che rischia di isolare l’Europa dal resto del mondo, dove il farmaco è già disponibile: Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Corea, Israele, solo per citarne alcuni”. Il vero problema, secondo Agosta, è il rischio di creare disuguaglianze: “Chi potrà permetterselo andrà all’estero a curarsi. Ma non possiamo permettere che solo chi ha risorse economiche possa accedere a terapie salvavita. Non è questo il modello sanitario equo che l’Europa ha sempre difeso”. La neurologa invita quindi a riconsiderare la posizione europea: “L’Alzheimer è una malattia irreversibile, devastante e costosa. Non possiamo rallentare l’innovazione, né lasciare indietro i nostri pazienti. È il momento di essere coraggiosi, ma anche responsabili”.
Fonte:https://www.doctor33.it/articolo/64216/alzheimer-agosta-siamo-nel-mezzo-di-una-rivoluzione-scientifica