Ambiente e inquinanti: forse è meglio ritornare al latte?
12 Luglio 2019In realtà il latte di altre specie è comparso nell’alimentazione dell’uomo, fra gli undicimila ed i seimila anni fa, con la pratica dell’allevamento e solo in alcuni punti della Terra.
La storia è maestra di vita. Leggendo “Lait, mensonges et propagande” mi è rimasto impresso il capitolo che spiega come il latte fu promosso nelle abitudini alimentari dei francesi, qualche decennio fa, grazie al marketing e a normative ad hoc. Scoprirne i meccanismi che si nascondono dietro alcuni eventi ci aiuta a difenderci e a non farci manipolare.
Era il 1954 Pierre Mendès-France, presidente del Consiglio francese, parla alla radio per annunciare il primo programma nazionale di nutrizione e salute. In questo programma veniva consigliato di bere un bicchiere di latte zuccherato tutte le mattine ai ragazzi in età scolare per renderli “studiosi, solidi, forti e vigorosi”. Successivamente con una circolare del 26-11-1954: tutti i bambini delle scuole elementari, pubbliche e private, dal primo gennaio 1955, godranno del lusso di un bicchiere di latte zuccherato. Questo programma ha fatto la storia per generazioni, ponendo nell’immaginario di tutti il latte come un prodotto indispensabile per crescere sani e forti, aprendo la strada a quello che oggi è il mercato dei prodotti caseari, con l’aggravante dell’aggiunta dello zucchero: una combinazione alimentare esplosiva, è il caso di dirlo! Ecco come l’informazione può influenzare le abitudini, rendendo per molti di noi ancora oggi indispensabile il consumo mattutino di cappuccino e cornetto, un mix certamente poco salutare al quale purtroppo molti non riescono a rinunciare.
L’errore d’origine è pensare al latte come alimento generico. Infatti l’uomo, da sempre consuma frutta, verdura e latte. Latte sì, ma materno. In realtà il latte di altre specie è comparso nell’alimentazione dell’uomo nel neolitico con la pratica dell’allevamento e solo in alcuni punti della Terra. Quindi possiamo collocare l’inizio del consumo del latte vaccino tra gli 11.000 e i 6.000 anni fa, potrebbe sembrare un periodo enorme… se non si tenesse in conto il fatto che l’evoluzione umana si è svolta su un periodo di SETTE MILIONI di anni! Ciò significa che se pensiamo all’evoluzione del corpo umano in termini di anno solare (dal primo \gennaio al 31 dicembre) sarebbe come dire che abbiamo bevuto il latte per la prima volta la sera del 31 dicembre scorso!
Ad alimentare la scia salutistica si è assistito a normative nel settore metalmeccanico (Legge numero 1045 del 16-06-1939, articolo 70) che avevano come obiettivo quello di avere dei lavoratori forti. Ancora, un Regio decreto numero 635 del 06-05-1940 consigliava a tutti gli operai addetti al maneggio degli esplosivi nitroderivati aromatici una razione di latte (1/4 di litro) e successivamente con una circolare numero 131 del 03-06-1954, alle lavoratrici del tabacco, si somministrava latte a scopo profilattico, quale provvedimento antitossico. Solo negli anni ’90 vari enti scientifici italiani e stranieri si pronunciano in senso nettamente contrario all’uso di distribuire il latte al fine di prevenire le intossicazioni professionali, non potendosi attribuire a questa sostanza alcun valore di antidoto. Non solo, va inoltre precisato che studi seri, condotti in proposito, dimostrano che l’ingestione del latte può, in taluni casi, perfino agevolare l’assorbimento e l’azione tossica di alcuni veleni industriali. (Iparte)
*Medico Chirurgo – Immunoallergologo
Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro –
Vicepresidente Fondazione “DD Clinic Research Institute Onlus”