Ambiente ed appalti
18 Maggio 2019Criticità e prospettive, a Benevento, nel Work Center di contrada Piano Cappelle, l’interessante seminario sulle gare d’appalto per i servizi di igiene urbana.
“Dal confronto con i vari soggetti coinvolti nelle gare d’appalto per i servizi di Igiene urbana è emerso ancora una volta che una delle criticità principali è quella della valutazione dell’offerta tecnica, che attualmente viene fatta ad insindacabile giudizio della commissione con metodi qualitativi e non quantitativi. Ancora una volta abbiamo rappresentato la nostra proposta, provocatoria, di una diversa modalità di assegnazione del punteggio con formula matematica che andrebbe ad eliminare questa criticità”.
Nelle parole del direttore tecnico di Officine sostenibili, Pasquale Lepore uno degli spunti emersi nel corso del seminario in programma nei giorni scorsi a Benevento, nel Work Center di contrada Piano Cappelle e dedicato alle gare d’appalto per i servizi di Igiene urbana. Un appuntamento organizzato da Officine sostenibili in collaborazione con Novamont e con il patrocinio di Asso BioPlastiche, Fise Assoambiente, Cic Consorzio italiano compostatori, Conai e Anci Campania, e la media partner di RiciclaTv.
Diversi gli interventi moderati da Massimo Santucci di Achab Med. Al tavolo dei relatori con Pasquale Lepore anche Agostino Sorà di Eda Caserta; Enrico Angelone di Eda Napoli; Giancarlo Alongi e Donatello Miccoli di Fise Assoambiente; Carlo Furno di Achab Med; e Antonio Esposito responsabile del Servizio tributi del comune di Sant’Anastasia.
Altro spunto, quello emerso dai dati elaborati da Officine sostenibili grazie ad una indagine statistica che ha preso in esame ben 100 gare d’appalto pubblicate in tutta Italia tra il 2016 ed il 2018. “Il 72% delle gare d’appalto del servizio di igiene urbana – ha spiegato Lepore – ha un importo superiore al milione di euro. Solo il 2% viene aggiudicato nell’arco di trenta giorni. E nell’82% dei casi il punteggio complessivo delle offerte tecniche è assegnato in modo discrezionale”.
“Per stanare un evasore l’unico sistema è quello di incrociare le varie banche dati in possesso della Pubblica amministrazione – ha spiegato invece Antonio Esposito raccontando la best practice nella lotta all’evasione del comune di Sant’Anastasia – e poi considerare la tassa dei rifiuti come se fosse un’utenza, come quelle elettriche o del gas. L’introito deve riuscire a remunerare completamente i costi ed è quello che oggi i comuni non riescono a fare”.