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AMP-Punta Campanella, la polemica non si placa
18 Febbraio 2025
Il Tar Campania boccia l’imposizione del famoso Ais (una sorta di scatola nera che consente di controllare la velocità) sui Charter e Società di Navigazione operative lungo la costa di competenza dell’Amp “Punta Campanella”
Bufera in corso, si spera con relativo tsunami, sull’Area Marina Protetta “Punta Campanella” “nave senza nocchier in gran tempesta”, con un direttore facente funzioni “pescato” dalla categoria C, di un’Agenzia interinale dopo anni di continuo servizio e sotto la lente di ingrandimento delle autorità preposte ai controlli di legittimità degli atti, e l’assurdo rilascio di concessioni di boe di ancoraggio ai privati, ( manca il Pad – piano utilizzazioni aree demaniali ) e la privatizzazione degli approdi lungo tutta la costa accessibile solo a pagamento.
Una tegola inaspettata è calata sugli “strateghi” della tutela ambientale: il capolavoro dell’ultimo direttore – oggi in pensione ma richiamato alle armi “ a titolo gratuito in questi giorni, il famoso Ais imposto obbligatoriamente alle imbarcazioni in navigazione lungo il perimetro dell’Area marina, per monitorare rotte e velocità è stato bocciato dal Tar Campania a cui avevano fatto ricorso centinaia di Charter e Società di navigazione.
Uno strumento “imposto “ all’inizio dell’estate scorsa rilevatosi incredibilmente inefficace per le stesse imbarcazioni dell’Area Marina Protetta, soprattutto la famosa Scorfanella in concorrenza con i charter, con “licenza” di navigare a quattordici sedici miglia ( regolarmente monitorate) entro l’Area marina protetta, anche in zone (vedi scoglio del Vervece, Li Galli, Baia di Ieranto), vietate ai semplici mortali.
Una sentenza del Tar che sconfessa l’operato di un Ente, quale l’Area marina protetta Punta Campanella, nato a tutela dell’ambiente ma negli ultimi tempi con una inconcepibile “direzione strategica” fuori “regolamento” e senza controllo delle Autorità.
Sulla vicenda è intervenuto il rappresentante di Massa Lubrense, dell’Associazione “Mani Pulite”, Luigi Vizioli, con la seguente dichiarazione. “ E’ da tempo che l’Associazione Nazioanel Mani Pulite riscontra poca trasparenza e progetti non prorpio compatibili con le finalità del Parco. Sembra che i charter siano diventati il miglior capro espiatorio. Le sentenze si rispettano. Questa estate ci sono stati episodi invresciosi di sveramenti fognari di condotta pubblica. Ma anche nessun controllo sugli scarichi privati”
Il Tar, nella sentenza pubblicata il 18 febbraio 2025, legittima il ricorso presentato dai charter, condannando il Consorzio Amp Punta Campanella e lo stesso M.A.S.E. Alle refusioni delle spese di lite della parte ricorrente.