Ancora sull’attribuzione degli ambiti carenti
15 Luglio 2019Riceviamo e pubblichiamo
Continuano ed aumentano le perplessità dei camici bianchi in merito all’assegnazione degli incarichi, per la medicina generale, relativamente all’annualità 2017.
Vi invio questo scritto in rappresentanza del pensiero di molti colleghi facenti parte del sistema della medicina generale in Campania, alcuni dei quali vi hanno già illustrato la situazione sotto la sigla del “Movimento medici senza carriere”, indignati per l’ennesima presa in giro che la regione ha riservato a tutti i medici in attesa di convenzione. Il 10 luglio 2019 c’è stata l’assegnazione degli ambiti carenti di Medicina Generale 2017 in Regione Campania. Con oltre due anni di ritardo vengono assegnate le carenze in una regione dove oramai l’età media dei Medici di Famiglia è oltre i 50 anni. Questo proprio a causa dei perseveranti ritardi dell’ente regionale.
Abbiamo come risultato che i medici invecchiano nel precariato, che non consente loro di accedere alla convenzione prima dei 50 anni, nella migliore delle ipotesi. Purtroppo vi sono medici che diventano medici di famiglia anche a 65 anni e oltre. Tutto ciò incide sulla qualità della tutela della Salute Pubblica, poiché i Cittadini, in questo modo, non possono instaurare quel rapporto di fiducia con il proprio medico, che si costruisce negli anni.
La Regione Campania è in ritardo. Ma non è sola. È forte della compagnia, o meglio dire del vuoto, di tutti i rappresentanti di categoria che non sembrano interessati ad autotutelarsi! O peggio non vogliono tutelare i propri colleghi. La voce del silenzio dei sindacati che si muovono in ritardo ha alimentato disparità tra colleghi e conflitti tra varie generazioni di medici andando a minare la fiducia reciproca e ancor più grave la fiducia che i cittadini ripongono nei medici del territorio.
L’unica cosa che fanno, ormai, è dire che non ci sono medici… ma la realtà è un’altra, i medici ci sono, ma per motivi quasi oscuri non vengono assunti, privando i cittadini dell’assistenza necessaria e sovraccaricando i medici già presenti. La domanda, che gira con sempre maggiore insistenza, è sempre la stessa: chi ci sta guadagnando da tutto ciò ? ”
*Medico corsista del Cfsmg in Campania