Andrea Ganzetti: “Grazie al Futsal ho conosciuto tante persone ed ho aperto la mia mente”
20 Agosto 2021In una società molto sedentaria, negli ultimi tempi costretta ad una vita quasi esclusivamente casalinga dalla pandemia, una sana partita tra amici aiuta ad evadere dalla solita routine quotidiana e migliora la qualità della vita stessa. Il calcio a 5 non ha limiti di età: chiunque, anche la persona meno allenata (con un po’ di cautela ovviamente), può partecipare ad un match. Come mostrato da studi accademici, giocare una partita di calcio alla settimana può:
- migliorare la circolazione,
- prevenire i problemi cardiovascolari,
- apportare benefici alla forza muscolare,
- aumentare la resistenza e il volume dei muscoli,
- prevenire le patologie più comuni,
- migliorare la concentrazione,
- aiutare a scaricare lo stress.
Parliamo di Calcio a 5 con un asso di questa disciplina sportiva: Andrea Ganzetti: Laurea in Economia e Commercio (Ancona, IT); Master in Gestiòn Deportiva (Barcellona, ES); FUTSAL (Calcio a 5); Serie A e A2, Liga; Pesaro C5, Cosenza, Santa Coloma (BCN), Sestu, Manfredonia, Mantova.
Come ha affrontato e affronta la paura della pandemia del contagio e del notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?
Cercando di vivere il quotidiano tra casa e campo, seguendo le disposizioni ed evitando rischi inutili. Ho avuto il Covid come gran parte della squadra e temo che la strada sarà ancora lunga e tortuosa per uscire da questa crisi economico-sociale che tocca tutti indistintamente. Spero che con i vaccini e con l’esperienza si possa migliorare giorno dopo giorno.
Quanti danni hanno arrecato allo sport in generale e al Futsal in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?
I danni arrecati allo sport nella sua totalità sono sotto gli occhi di tutti.
Solo pochissimi sport, di maggior rilievo, hanno potuto continuare a singhiozzo la propria attività ma tutti gli altri sono stati fortemente penalizzati. Per non parlare del settore giovanile e scolastico che ha subito pesanti ripercussioni e ciò ha gravato sul benessere psicofisico dei giovani atleti.
Limitatamente al calcio a 5, essendo uno sport “minore” nonostante sia tra o più praticati a tutti i livelli, il ridimensionamento economico è stato notevole e così sarà per diverso tempo perché ovviamente va di pari passo con la questione produttiva e commerciale delle aziende che fanno da sponsor alle società sportive, che hanno risentito del contraccolpo finanziario.
Quanta importanza annette al binomio sport salute per il conseguimento del benessere psicofisico?
Sport e salute sono un binomio inscindibile. Non è una legge certa perché purtroppo assistiamo a tragici epiloghi anche nel professionismo sportivo ma sicuramente il trascurare la componente ludico-ricreativa comporta nella stragrande maggioranza dei casi notevoli problemi psicofisici nel medio-lungo periodo. Come diceva il Maestro Spirituale Osho, la mente e il corpo non sono due cose distinte ma sono un tutt’uno ed è necessario nutrirli entrambi.
Che cosa le ha dato il calcio a 5 in termini di crescita personale sociale e professionale?
Fin da quando ero piccolo sono stato e mi sono sentito parte di un gruppo: a scuola, con gli amici, nel calcio e ora nel Futsal. Ogni persona deve apportare il proprio meglio affinché il risultato finale sia di molto superiore alla mera somma dei singoli soggetti. Stare da tanti anni lontano da casa, a contatto con giocatori di tante culture, lingue, etnie diverse ha contribuito e tutt’ora continua ad arricchire il bagaglio di esperienza umana che aiuta a condurre un’esistenza nella maniera più completa e soddisfacente possibile.