Angelo Rallo, l’importanza della forza di volontà nello sport e nella vita

Angelo Rallo, l’importanza della forza di volontà nello sport e nella vita

14 Aprile 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Se non insegui ciò che vuoi, non lo avrai mai. Se non chiedi, la risposta è sempre no. Se non fai un passo avanti, sei sempre nello stesso posto”.
(Nora Roberts)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un professionista di questo sport: Angelo Rallo.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Sicuramente la pandemia ha cambiato tutti non solo gli atleti. Per quanto riguarda noi atleti la pandemia è stata un fulmine a ciel sereno. Non nascondo che all’inizio a livello personale è stato difficile affrontarla. Non potersi più allenare con i propri compagni, non poter vivere lo spogliatoio, per chi ha giocato a calcio e sa cosa sia uno spogliatoio è stata dura. Col passare degli anni e col metabolizzare questo virus diciamo che le cose sono migliorate grazie ai tamponi che fino a giugno 2021 erano perennemente presenti una o due volte a settimana. Sicuramente la svolta è stata grazie ai vaccini che ad oggi ci permettono di poter ricominciare.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Sicuramente le società che hanno risentito più questa pandemia sono state le società dilettantistiche. Società in cui i costi e il budget annuali sono di gran lunga minori in confronto a società professionistiche. Devo dire però che nelle società in cui ero grazie al lavoro dello staff la possibilità di contagio si è ridotta con metodi mirati ad eliminare il contatto come per esempio personalizzare le borracce con il proprio cognome o distanziarci negli spogliatoi. Tutto sommato però ci sono stati aiuti economici a noi calciatori per i mesi di inattività.

Chi è stato, in famiglia o fra gli amici, a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua “folgorazione”, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre. Lui è il mio sostenitore da sempre, colui che ha sempre creduto in me. Sicuramente fin da piccolo vivo per questo sport. C’è un legame che soltanto chi gioca può capire. Di calcio come in altri sport si vive. Mi ha cambiato come persona.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza di volontà e il sacrificio sono alla base di ogni sport. Nel calcio ci si allena 5 volte a settimana e la domenica c’è la partita. I sacrifici che ho fatto, che faccio e che farò sono immensi. Io sto dedicando tutto me stesso per raggiungere i miei obiettivi. Ho 21 anni e diciamo che non mi sono goduto a pieno la mia adolescenza perché penso che per uno sport come il calcio oltre la categoria si debba essere professionisti quindi si deve mangiare bene, si deve uscire poco, dormire bene per poter ottenere i massimi risultati. Ad oggi posso dire di non rimpiangere nulla di tutto questo anzi sono onorato di farlo.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Ai ragazzi che iniziano posso dire che i sogni vanno inseguiti anche quando sembrano impossibile perché dipendono da noi. Anche se sono giovane nella mia carriera ho avuto delle soddisfazioni come ho avuto anche dei momenti bui ma la vera differenza l’ha fatta la forza di volontà. Per ottenere qualcosa si deve fare di tutto perché non ti regala niente nessuno, d’altronde non solo nello sport ma nella vita in generale. Crederci sempre e arrendersi mai.