Angelo Ruggiero, la persona equilibrata sa mediare fra istinto e ragione
26 Febbraio 2021Come noto tutte le discipline degli sport equestri sono state individuate come “sport individuale”, pertanto, il nuovo DPCM per ciò che riguarda le nostre attività ribadisce sostanzialmente le norme precedentemente in vigore per le tre zone.
Nello specifico è utile ricordare che in tutto il territorio nazionale fino al prossimo 5 marzo saranno consentite, sempre a porte chiuse, solo ed esclusivamente le manifestazioni di preminente interesse nazionale individuate dal CONI. Nelle aree definite zona “Gialla” le attività dei centri affiliati alla Federazione potranno continuare regolarmente, purché siano rispettate le norme di distanziamento, igiene personale e i protocolli per il contenimento del contagio stilati dalla Federazione Italiana Sport Equestri. Nelle aree definite di colore “Arancione”, i centri affiliati potranno svolgere anche l’attività di scuola di sport equestri, comunque a porte chiuse, nel rispetto delle norme in vigore e del protocollo di contenimento del contagio stilato dalla Federazione. I tesserati possono spostarsi anche tra regioni e/o comuni per partecipare a eventuali competizioni, che risultino tra quelle autorizzate dal CONI. Gli allenamenti – comunque nei centri a porte chiuse – sono consentiti a quei tesserati agonisti che partecipano, o avrebbero la possibilità di partecipare, a categorie delle manifestazioni appena citate, a prescindere dalla tipologia di autorizzazione a montare posseduta. Nelle regioni di colore “Rosso”, i tesserati possono spostarsi anche tra regioni e/o comuni per partecipare a eventuali competizioni, che risultino tra quelle autorizzate dal CONI. Gli allenamenti – comunque nei centri a porte chiuse – sono consentiti a quei tesserati agonisti che partecipano, o avrebbero la possibilità di partecipare, a categorie delle manifestazioni appena citate, a prescindere dalla tipologia di autorizzazione a montare posseduta. Sulla base di quanto previsto dalle norme governative, invece, gli enti affiliati ricadenti nelle zone “Rosse” non potranno effettuare attività di scuola di sport equestri.
I proprietari o affidatari di cavalli – a prescindere dallo scenario di rischio – possono sempre recarsi dai propri cavalli per attività di accudimento e movimentazione degli stessi. Per giustificare gli spostamenti da o per territori sottoposti a restrizioni bisogna munirsi di autocertificazione che chiarisca e documenti le motivazioni dello spostamento. È possibile scaricare. il modello di autocertificazione editabile con alcune indicazioni che riguardano gli sport equestri”.
Queste le regole per gli sport equestri. Di Equitazione parliamo con Angelo Ruggiero campano classe ‘90
Ha cominciato ad andare a cavallo all’età di 9 anni grazie all’amata zia Bianca che dopo la morte del padre volle avvicinare questo ragazzino in fasce ad uno sport sano e meraviglioso.
Uno sport dove si crea una sinergia tra animale, natura ed essere umano. Iniziano sin da subito le competizioni sportive nella disciplina del Salto Ostacoli a livello regionale, nazionale ed internazionale ed arrivano i primi successi.
In seguito sempre la su lodata Zia per migliorare le sue potenzialità equestri gli fece praticare la disciplina del dressage, lui se ne innamorò.
Iniziò anche lì le sue competizioni e furono subito successi.
Angelo oltre ad essere un cavaliere è stato nel quadriennio olimpico scorso consigliere federale in Campania referente del dressage ad oggi è anche un ufficiale di gara per la disciplina olimpica salto ostacoli e dressage, istruttore federale, steward per la disciplina del dressage, paradressage e saltostacoli. Insieme alla zia hanno un centro ippico a Maddaloni intitolato Asd Horse Academy.
Come ha vissuto e vive Angelo Ruggiero la paura della pandemia e il disagio per le indispensabili misure restrittive?
Nel primo lockdown, è stato abbastanza difficile gestire il tutto, in quanto dovevamo assicurare ai nostri “atleti” cavalli il loro benessere, che non consiste solo in cibo, acqua e lettiera pulita, bensì nella movimentazione giornaliera, essendo loro atleti al 100% e solo a noi istruttori federali era data la possibilità di accedere ai centri ippici e, come tale, ci siamo ritrovati a movimentare oltre ai nostri cavalli anche quelli dei nostri allievi. Sono state giornate intense, non avevamo riposo, dato che i cavalli da gestire erano tanti e, quindi, a rotazione giornaliera li movimentavamo tutti, appunto per garantirgli il loro benessere. Il nostro sport non è solo gloria e magnificenza su di un cavallo, ma sacrificio e, soprattutto, rispetto di questi nobili animali. Nei mesi a seguire dalla commissione dei tecnici ministeriali è stato considerato uno sport a basso rischio di contagio, allenandoci noi in campi aperti e molto spaziosi, abbiamo chiuso gli spogliatoi ed i luoghi comuni, abbiamo effettuato disinfezione e test a scadenza settimanale ed abbiamo usato ed usiamo sempre le prevenzioni, non possiamo permetterci di rischiare il contagio appunto per garantire a loro il giusto benessere. La paura c’è, ma siamo davvero molto meticolosi nell’osservare le norme per ridurre la soglia di rischio.
L’equitazione sviluppa l’equilibrio e migliora la coordinazione motoria, rafforza i muscoli, aumenta i riflessi e la mobilità articolare stimolando il sistema cardiovascolare e migliorando la circolazione sanguigna. Quali ulteriori valenze terapeutiche Lei attribuisce a questa particolare disciplina sportiva?
Terapeutico è ciò che ci fa star meglio, non solo fisicamente. Siamo abituati a non seguire propriocettivamente le nostre sensazioni, perché avvezzi. Invece ce ne accorgiamo quando ci mancano. Il cavallo ci insegna ad “ascoltare” il nostro corpo onde permettergli di accrescersi sentendo un altro corpo per divenire un tutt’uno.
“I migliori cavalieri sono quelli che sanno controllare le loro reazioni di fronte a quelle dei loro cavalli”. Michel Robert. Qual è per Lei la lezione che impariamo da questo Sport?
La persona equilibrata è colei che sa mediare fra istinto e ragione, dare il giusto peso agli eventi, essere composta di fronte alle provocazioni. Non solo a cavallo, ma nella vita, prendere decisioni rapide e precise, senza strafare né indurre reazioni sgradevoli, non solo ci consente di vivere meglio; ma anche di non provocare reazioni che non produrrebbero nulla di buono. Non si vanifica con un gesto da frustrazione, un rapporto di fiducia faticosamente costruito.