Antonietta Costantini, una donna al comando
17 Gennaio 2019È al timone di una delle più prestigiose Asl della Campania, la Na3 Sud, con ben 13 distretti sanitari, una popolazione che sfiora il milione e 200mila assistiti distribuiti fra 57 comuni.
Un vero e proprio «capitano di lungo corso» capace di traghettare la sua Asl, con notevoli eccellenze professionali, verso traguardi di completa ed ottimale assistenza sanitaria per il suo enorme bacino d’utenza. Antonietta Costantini, Direttore Generale dell’Asl Napoli 3 Sud, con esperienze pregresse, tra l’altro, di Commissario Straordinario dell’Ausl di Frosinone e di Direttore Generale all’Asl Ce2, ci riceve con grande disponibilità e cordialità – nella Sede amministrativa dell’Asl Na3 Sud, a Torre del Greco – darci un’informazione “autentica” sull’offerta sanitaria pubblica nel territorio di sua competenza e sul futuro delle vecchie e nuove strutture ospedaliere, alla luce dei nuovi cospicui finanziamenti governativi.
Dottoressa Costantini che effetto le ha fatto venire a dirigere un’Asl così estesa e complicata com’è quella dei territori che fanno capo all’Asl Na3 Sud?
«Avevo già gestito importanti strutture (l’Asl Ce2 e l’Ausl di Frosinone) ho riflettuto sulla cosa per un momento già da Commissario Straordinario, perché l’Asl Na3 Sud è per me logisticamente lontana, ma ho capito che c’era grande bisogno di ridare entusiasmo ai dipendenti, tutti con gran voglia di lavorare e tanto da fare. Si, la Napoli 3 Sud è un’Asl molto importante e ti prende il cuore. Abbiamo lavorato sodo, anche dal punto di vista amministrativo e contabile, riuscendo a chiudere bene la contabilità degli ultimi 15 anni».
Magari è anche una questione di campanile perché proveniamo da quelle terre, ma adesso sono previsti finanziamenti importanti finalizzati all’edificazione dell’ospedale unico della penisola sorrentina. Quali sono, secondo lei, i tempi di realizzo e, ancora, è previsto un “futuro sanitario” per gli ospedali di Sorrento e di Vico Equense?
La costruzione dell’ospedale unico, o azienda ospedaliera in penisola sorrentina, è fondamentale, in un’ottica di razionalizzazione, attraverso l’accorpamento delle due strutture preesistenti (il Santa Maria della Misericordia di Sorrento ed il De Luca e Rossano di Vico Equense) che soffrono di carenza di personale; ma nasce soprattutto dalla necessità di ampliare l’offerta delle branche specialistiche. Di pari passo, l’ospedale di Vico Equense diventerà una struttura di primo soccorso. Attualmente, per quanto riguarda il De Luca e Rossano, dove incontriamo difficoltà anche a trovare un direttore sanitario, così come per l’ospedale di Sorrento, stiamo provvedendo a convenzionarci con specialisti: con il dottor Di Palma, direttore al Cardarelli per quanto attiene all’Endocrinologia ed alla Chirurgia della Tiroide; con il dottor Franco Bianco direttore del reparto di Chirurgia del Colon al Pascale; con direttori di altre strutture per la Rigenerazione Tissutale. Per l’Ospedale di Sorrento abbiamo inoltre previsto importanti lavori di ristrutturazione della Rianimazione, il rifacimento della facciata, con fondi aziendali, la ristrutturazione del Pronto Soccorso e di Ortopedia e bandito il concorso per il nuovo direttore di Cardiologia (Sorrento-Castellammare)».
Il territorio della sua Asl è, oggettivamente, un territorio difficile. Nasce da questa considerazione la convenzione stipulata con la Guardia di Finanza per aprire un faro sulle procedure relative alle gare d’appalto?
«Ci sono delle criticità su alcuni affidamenti e procedure. Con il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, abbiamo deciso di nominare, pertanto una commissione ispettiva che lavori con gli uomini della Guardia di Finanza».
Anche per l’ospedale di Nola sono previsti finanziamenti e ampliamenti. Ce ne vuole parlare?
“Aggiungeremo ulteriori 90 posti letto con finanziamenti considerato il bacino di utenza molto ampio e la vetustà delle strutture. Abbiamo provveduto, inoltre, all’apertura 24 ore su 24 di un servizio di Emodinamica, già attivo da un anno e mezzo, che abbiamo inserito nella Rete Infarto del Miocardio (Ima).
Se dovesse fare un primo bilancio quali le cose realizzate di cui va orgogliosa? Quali quelle messe in cantiere che vorrebbe veder realizzate?
«Orgogliosa tanto. La dirigenza ha risposto molto. L’adeguamento delle Strutture. L’apertura di nuove specializzazioni a Nola. L’attivazione del Tin a Castellammare, unica in tutta l’Asl. Il rilancio dell’offerta sanitaria pubblica a livello territoriale (attività di logopedia, 800 bambini seguiti in un anno); Fisioterapia nei distretti. Apertura Centro Obesità infantile a Torre del Greco. Centro per l’autismo a Villa delle Terrazze. L’obiettivo è di ridare al pubblico molte attività che nel tempo erano ad appannaggio dei privati».
Chiudiamo in bellezza. L’ospedale di Gragnano è diventato un riferimento importante a livello regionale, nel trattamento delle patologie epatiche. Insomma, in Campania, magari in silenzio, esistono tanti riferimenti di eccellenza.
«Gragnano, durante la mia gestione, è passato da mille a duemila pazienti assistiti. Un vero e proprio centro specializzato in epotologia ed all’avanguardia sul territorio nazionale».