Antonio Francolino: “Le doti personali contano, ma la volontà fa la differenza”
14 Agosto 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con uno sportivo a 360°: Antonio Francolino.
La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?
Il Covid è stato un periodo difficile per tutti. Un evento mai vissuto nei giorni nostri se non nei primi del novecento con un’altra pandemia causata da un altro virus. Ha procurato disagi a tante famiglie, lavoratori , sportivi causando disagi economici e psicofisici. Io come molti atleti abbiamo trovato tantissima difficoltà ad allenarci per le severe misure restrittive, e come ben sappiamo, che nella corsa star fermi più di una settimana, crea notevoli disagi a livello prestazionale.
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?
Le restrizioni hanno causato come dicevo poc’anzi, moltissimi danni a livello sportivo e soprattutto nell’atletica. Con la chiusura degli impianti sportivi, per cercare di non perdere la forma, mi allenavo in casa con esercizi di potenziamento a corpo libero e con allenamenti di fondi lenti e specifici sotto la mia abitazione. Così facendo non ho perso tantissimo per poi competere nelle gare che si sarebbero svolte chissà quando, senza ovviamente avere degli obiettivi prestabiliti.
Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Avendo un fisico molto longilineo, una professoressa delle scuole medie, mi cimentò nel lontano 1989 nel mondo della corsa. Da quel momento vedevo i continui miglioramenti e mi dedicai a questo meraviglioso sport, con la testa, il cuore e le gambe. A soli 16 anni vinsi la mia prima gara. Il vivicitta’ a Matera la mia città. E da lì non mi sono più fermato. Oggi a quasi 47 anni continuo a gareggiare, ad allenarmi 6 giorni su 7 e a piazzarmi nei primi posti sia su gare su strada che su pista.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Le doti personali sono molto importanti nella nostra specialità. Ma se non hai la testa, la volontà e un alto indice di sopportazione alla sofferenza, non si ottengono i risultati sperati.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?
Ai ragazzi di oggi direi una sola cosa. Cominciate a correre pian piano in un parco, in un bosco ascoltando i suoni, gli odori che la natura trasmette e lasciando dalle mani questi dannati cellulari. Così capirete la vera essenza della vita , del sacrificio e la bellezza di stare con gli altri.