Antonio Serra, lo sport mi dà un senso di libertà
25 Aprile 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con uno sportivo a 360°: Antonio Serra.
Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia del contagio e del notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?
Oggi stiamo attraversando un periodo storico causato dalla pandemia che nessuno di noi si sarebbe immaginato. Abbiamo avuto e abbiamo ancora oggi paura di contagiarci e di trasmettere ai nostri cari il virus. Ciò comporta una limitata vita sociale in tutti i contesti, (scuola, lavoro, sport, vita quotidiana). Senza scendere nel dettaglio perché penso che la verità la scopriremo solo tra tanti anni; c’è in corso una rivoluzione politico-economica e sociale, ognuno di noi ne pagherà un prezzo, anche molto alto con la vita. Le misure restrittive dettate dal nostro governo hanno solo causato confusione e terrore, anche perché cambiavano in continuazione ed erano diverse tra i vari stati. Penso inoltre che la cosa che sia più mancata è l’informazione vera su ciò che sta accadendo.
Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?
Lo sport in generale all’inizio ha avuto un grosso danno economico sia per le gare cancellate dai calendari sia per la capienza delle persone nel partecipare all’evento. In alcuni casi eccezionali come questo era giusto sospendere qualsiasi attività ed evento che avrebbe potuto far proliferare il virus. L’aspetto da evidenziare a mio modesto parere e i danni che ha fatto nei giovani e meno giovani in generale ma anche per gli sportivi i quali avendo una struttura allenata con un sistema immunitario forte (dato anche da una sana alimentazione e integrazione) sono risultati asintomatici. Ma sono stati colpiti psicologicamente e mentalmente . C’è tanta voglia di stare all’aria aperta e condivisione sociale e sportiva . Oggi più che mai lo sport può essere un mezzo per tanti bambini e non, il senso di libertà psico-fisico è fondamentale per ognuno di noi a qualsiasi livello. Siamo sempre più presi dalla quotidianità del lavoro, dalla bramosità di potere, denaro, successo che spesso tralasciamo anche le cose più importanti che sono il nostro mantenimento psico-fisico.
Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva?
Faccio sport da piccolissimo, ho continuato a livello agonistico fino all’età di 32 anni ciò significa che ho conosciuto tanti posti e tanta gente, grazie a loro sono cresciuto come uomo ho capito molte dinamiche della vita , ho capito cos’è il rispetto, la condivisione, accettare culture e pensieri diversi, la condivisione nel raggiungimento di un obbiettivo, aiutare chi è in difficoltà e unirsi in questi momenti, gestione di un gruppo, gestire l’emozione , migliorarsi ma soprattutto non mollare mai…
Tutti lati caratteriali che mi hanno aiutato ad essere una persona migliore e mi hanno facilitato in alcuni momenti lavorativi e non della vita. Oggi mi occupo di altro ma non smetto mai di allenarmi è quel momento che riesco a ritagliarmi dove si blocca il tempo e mi da un senso di libertà.