Apre il Dipartimento emergenza accettazione dell’Ospedale di Ponticelli
5 Novembre 2018Vincenzo De Luca: “Entro l’anno completiamo l’Ospedale del Mare da 415 posti letto… tra Natale e Capodanno saremo qui per mettere il punto finale a questo straordinario ospedale”.
Il recente incontro-scontro con “le Iene” di Canale 5 – con corredo di immagini impietose sulle condizioni in cui versano tre ospedali pubblici casertani (Sessa Aurunca, Santa Maria C.V. e Maddaloni, ma suggeriamo una visita anche in quelli di Aversa e di Piedimonte Matese) – non lo ha demotivato, né ha scalfito la sua fiducia di poter costruire in Campania la sanità dei “miracoli.”
Oggi, infatti, in occasione dell’apertura del Dipartimento emergenza accettazione dell’Ospedale del Mare è ritornato sul mantra degli eventi soprannaturali:
“Abbiamo rispettato il cronoprogramma dell’Ospedale del Mare, è stato un miracolo di cui siamo orgogliosi. Il 15 settembre abbiamo aperto il Pronto Soccorso, in 45 giorni abbiamo ottenuto il Dea di I livello e ci siamo dati 45 giorni ulteriori per collaudare la macchina. Entro l’anno completiamo l’ospedale del mare da 415 posti letto. Ci diamo appuntamento tra il prossimo Natale e Capodanno: saremo qui per mettere il punto finale nella storia di questo straordinario ospedale”.
Bisogna riconoscere che il presidente De Luca sulla sanità regionale ci sta mettendo la faccia e che ci sia il rischio di perderla è una probabilità che non può aver escluso lo stesso governatore.
Intanto si prosegue con le inaugurazioni, ieri è stata la volta dell’asilo aziendale del Cardarelli – accompagnato dalla coppia reale, Carlo e Camilla di Borbone – oggi dell’Ospedale del Mare. Presenti, tra gli altri, il direttore Asl Napoli 1, Mario Forlenza, il commissario ad acta dell’Ospedale del Mare, Ciro Verdoliva, il direttore sanitario del plesso di Ponticelli, Giuseppe Russo.
“Ringrazio ed esprimo il mio sostegno a tutti gli operatori – aggiunge De Luca – perchè hanno partecipato a quello che è un miracolo. Quando abbiamo deciso di dare delle scadenze alla tedesca non è stata una scelta pacifica. Era ragionevole avviare il Pronto Soccorso e far partire la macchina. Stiamo costruendo un gruppo dirigente di altissimo livello. Non è stato facile. Abbiamo avuto una prima croce con la selezione del personale. Non è semplice riunire le commissioni esaminatrici con membri che a volte arrivano anche dal Piemonte. Quando si fanno i concorsi, poi, si presentano in 100, ma poi dopo 90 non sono disponibili”.
Quando si è aperto il Pronto Soccorso – spiega Verdoliva – si sapeva che qualsiasi paziente poteva trovare un presidio di prima qualità. In 45 giorni abbiamo già fatto il passo avanti passando da Pronto soccorso attivo a Dea di I livello. È un fatto epocale che cambia l’organizzazione interna dell’ospedale”.
“Nei prossimi 45 giorni – aggiunge – intendiamo arrivare a Dea di II livello e completare il raggiungimento dell’obiettivo. In passato abbiamo avuto al Pronto soccorso del Cardarelli picchi di 350 accessi al giorno. La media di ottobre è scesa a 200 accessi al giorno, perchè i pronto soccorsi di Frattamaggiore, Giugliano, Cto e Ospedale del Mare stanno drenando gli accessi a monte. Bene una sana concorrenza tra Ospedale del mare e Cardarelli. Dare alla Campania un ulteriore Dea di II livello è fondamentale. L’Ospedale del mare ha tutte le autorizzazioni: antisismica, certificato prevenzione incendi totale. Entro fine anno il 118 potra’ distribuire i politrauma tra Cardarelli, Cto e Ospedale del Mare. La macchina sta dando il massimo”.
“Oggi ufficializziamo un percorso già avviato – conclude Giuseppe Russo – e mi preme ringraziare tutti gli operatori che hanno reso disponibile questo risultato. Stiamo portando l’ospedale alla sua vocazione naturale che è quella di accogliere pazienti colpiti da ogni tipo di patologia”. “Sono testimone degli sforzi quotidiani sia da parte politica che del commissario ad acta e del direttore sanitario per portare avanti un progetto unico in Campania – completa Giuseppe Catapano, direttore dell’Unita’ operativa di Neurochirurgia – Tutti noi stiamo credendo nel progetto di un ospedale che somiglia a quelli del nord e d’oltralpe non solo strutturalmente ma anche funzionalmente per dare risposte concrete. Bisogna contrastare la migrazione passiva dei pazienti. Grandi professionisti della sanita’ hanno scelto di venire qui perchè ci credono”.