Arresti all’Asl Na1 Centro
22 Novembre 2018Sei persone ai domiciliari a seguito di un’indagine del Nucleo economico-finanziario delle Fiamme gialle. Il presidente, Vincenzo De Luca: “Pieno sostegno all’azione della magistratura”.
Prezzi maggiorati fino al 300 per cento, affari milionari (in questo caso, acquisto apparecchiature Ospedale del mare) affidati agli amici degli amici, turbativa d’asta, intercettazioni ambientali, un’indagine della Guardia di Finanza. Gli ingredienti c’erano tutti ed il risultato non poteva essere che quello. Ecco servito l’ennesimo scandalo della sanità campana in salsa Na1 centro.
Sei i provvedimenti restrittivi della libertà personale adottati dal magistrato. È finita così agli arresti domiciliari Loredana Di Vico, dirigente dell’unità operativa acquisizione di beni e servizi dell’Asl Napoli 1. Stessa sorte per l’imprenditore Vincenzo Dell’Accio, e per diversi parenti dell’imprenditore: Rosario Dell’Accio, fratello di Vincenzo; Antonio dell’Accio, padre di Rosario e Vincenzo; Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e di Antonio; e Gennaro Ferrigno, uno stretto collaboratore della famiglia.
Ancora una volta – la sentenza, chiaramente, spetta ai tribunali – emergono incrostazioni, sedimentate nel tempo, che mostrano un perpetuarsi di comportamenti delittuosi che si ripetono all’infinito, apparentemente senza risentire, in alcun modo, degli interventi repressivi di tipo amministrativo o giudiziario.
C’è come la sensazione che i protagonisti del crimine corruttivo, ben radicati nel bengodi della sanità, siano convinti, comunque, di poterla fare franca.
Bene fa il governatore della Campania a dare appoggio totale agli inquirenti: “Pieno sostegno all’azione della Magistratura e della Guardia di Finanza. Continueremo con estremo rigore a ripulire di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali l’intera sanità campana. È un lavoro immane, pienamente in corso. Ferma restando la piena fiducia nell’intervento della Magistratura per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità, siamo impegnati a cancellare tutti i restanti residui di passate gestioni clientelari”.
Si ha però come la sensazione che, per quanto attiene ai fenomeni di interesse giudiziario in sanità, il coperchio sia stato appena sollevato ma non scoperchiato del tutto.