Asl Caserta, la vertenza precari approda in Prefettura

Asl Caserta, la vertenza precari approda in Prefettura

5 Giugno 2019 0 Di La Redazione

Il persistere della situazione conflittuale fra Azienda sanitaria locale e organizzazioni sindacali di categoria non trova sbocchi e così si va dal prefetto.

Nessuno spiraglio per la trattativa che è bloccata da tempo e, per le sigle sindacali – Cisl-Medici, Anaao, Cimo Fesmed, Uil-Fpl, Aaroi, Fvm – resta solo il tentativo di una possibile mediazione prefettizia. Dopo di che, in assenza di risultati, si passerà alla proclamazione dello stato di agitazione e, ultima ratio, allo sciopero.

Sempre gli stessi, oramai da mesi, i nodi da sciogliere: atto aziendale; piano triennale; fabbisogno del personale; contrattazione decentrata (contratto integrativo aziendale).

Nei due incontri dello scorso mese di aprile – chiariscono i sindacati nella richiesta di intervento al Prefetto – l’Azienda sanitaria locale “manifestò una propria disponibilità ad un dialogo fruttuoso e costruttivo colle organizzazioni sindacali” ma poi nessuna azione conseguenziale è stata intrapresa.

A questo situazione di stallo, denuncia il Sindacato, ha fatto seguito l’interruzione delle relazioni sindacali, causata, da motivi di particolare rilevanza: “i provvedimenti di rotazione del personale veterinario dirigente del dipartimento di prevenzione, in difetto della fase di consultazioni con il sindacato;  il mancato avvio di lavori di programmazione e risoluzione delle problematiche quali l’affidamento degli incarichi di direzione di molti servizi; assenza di definizione della retribuzione di risultato per la dirigenza medica relativa agli anni 2017 –  2018; mancata riorganizzazione the presìdi ospedalieri con il fabbisogno del personale; procedure ancora pendenti  di stabilizzazione del personale precario; mancata attivazione dei tavoli tecnici aziendali per il contingentamento del fabbisogno aziendale”.

”La commissione paritetica suo tempo appositamente costituita – si legge nella nota –  ha impegnato le scriventi organizzazioni sindacali,  per tre mesi, in una serie di incontri inconcludenti, facendo venire il sicuramente meno il principio di responsabilità,  correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti e dunque finalizzato alla prevenzione dei conflitti, con la conseguente lesione del prestigio dell’effettività”  delle relazioni sindacali.

Da qui la richiesta “dell’attivazione presso codesta prefettura della procedura di raffreddamento, conciliazione del conflitto in essere che, giorno dopo giorno, si va consolidando”.