Asl Caserta, rapporti sindacali nel rispetto dei ruoli

Asl Caserta, rapporti sindacali nel rispetto dei ruoli

6 Marzo 2019 0 Di Mariagrazia Manna

Su precari e cooperative dei servizi i sindacati incontrano il manager Asl De Biasio. L’auspicio dei sindacati: “Da questo momento le relazioni sindacali siano bilaterali e condivise”.

 I segretari generali di Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Flp, rispettivamente, Raffaele Citarella (delegato da Luigi Capaccio) Franco della Rocca e Domenico Vitale, si sono incontrati, nell’Asl di Caserta, con il direttore generale Mario De Biasio. Un incontro per rilanciare la contrattazione decentrata aziendale attraverso un nuovo modello di relazioni sindacali.

“Per troppi anni le relazioni sindacali sono state pressoché unilaterali da parte delle aziende –  commenta il segretario generale Cisl-Fp Della Rocca – oggi come oggi, considerate le notevoli problematiche che attanagliano la sanità, l’endemica carenza di personale e servizi, il sindacato si pone come forte e unico interlocutore in rappresentanza dei lavoratori, quale esperto conoscitore dei meccanismi sanitari, dell’organizzazione professionale, dei servizi erogati, attraverso le numerose competenze acquisite sul campo. Su questa premessa, sulla base di questo nuovo modello sindacale, chiediamo al direttore nel prossimo futuro, di condividere piuttosto che discutere e decidere unilateralmente le scelte organizzative, per il benessere dell’intera struttura le relazioni sindacali dovranno essere condivise affinché personale e utenza possano essere sempre al centro delle scelte aziendali. La via già intrapresa è quella della riunione svoltasi in contrattazione”.

In casa Cisl, in piena sintonia con la federazione della Cisl-Fp, si è già discusso dell’applicazione del contratto con il coordinamento dei segretari aziendali, da qui l’inevitabile richiesta di concedere finalmente una fascia retributiva a tutto il personale, una progressione economica orizzontale, considerato che non si applica una fascia retributiva da almeno un decennio, mentre a Napoli, per esempio, l’Asl l’ha già concessa. Questo intervento sicuramente porterà una nuova e maggiore qualità nell’erogazione dei servizi offerti e nell’espletamento delle mansioni.

“Per le procedure di stabilizzazione – precisa Nicola Cristiani, segretario provinciale Cisl con delega alla sanità –  si è avviata, com’è noto, la manifestazione di interesse che scade il quattro marzo, subito dopo saremo in grado di modificare i profili professionali secondo l’atto ricognitivo del personale precario contenuto all’interno del Piano del fabbisogno triennale occupazionale. Ricordiamo, si tratta di quasi 790 assunzioni, ora sta al sindacato saper ripartire i profili professionali sulla base delle esigenze e delle carenze del personale sia medico che di comparto, in particolare nell’ambito dell’area delle emergenze. Per quanto riguarda il personale delle cooperative sociali, a questo vada riconosciuto quanto prima il servizio maturato all’interno dell’Azienda sanitaria nei servizi pubblici, parliamo di circa 150 operatori che lavorano da ormai un decennio tra Maddaloni, Santa Maria, Marcianise, San Felice a Cancello, Sessa Aurunca e Piedimonte. È giusto che dopo tanto tempo ricevano l’effettivo riconoscimento del servizio espletato”.

Dunque stabilizzazione, nuove assunzioni e applicazione del nuovo contratto decentrato che veda al centro paziente e utenza, inoltre non si ferma il processo necessario di una revisione del modello sindacale. Molti di questi punti sono elementi essenziali di confronto tuttora condivisi con i segretari generali di Fsi-Usae, Franco Di Lucia, con Rosa Nuzzo del Nursing Up e con i segretari di Cgil Raffaele Citarella e Uil, Vincenzo Golino.