Asl di Avellino, quelli del “bollino rosso” 2
21 Maggio 2019Prestazioni non dovute per false attestazioni di esenzioni per motivi di reddito, anche l’Azienda sanitaria locale irpina si è attivata per il recupero delle somme non corrisposte.
Con una nota stampa l’Azienda di via degli Imbimbo fa sapere che “le attività eseguite annualmente dalla ASL Avellino, riguardano l’applicazione di quanto previsto dalla vigente normativa (Decreto ministeriale dell’ 11-12-2009) e relativo agli accertamenti operati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sui requisiti delle autocertificazioni per reddito rese dai cittadini al fine di ottenere l’esenzione dal ticket”.
“La funzione dell’Asl Avellino – avvertono -è esclusivamente strumentale e finalizzata al recupero delle somme non corrisposte a seguito delle false attestazioni del diritto all’esenzione. Le somme per cui si chiede il recupero, sono aumentate esclusivamente delle spese del trattamento amministrativo e di notifica, non essendo la Asl deputata all’applicazione di sanzioni.
Il contenuto della nota inviata agli utenti, riporta integralmente le informazioni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze trasmette alle Asl attraverso la piattaforma “Tessera Sanitaria”, richiedendo la funzione di recupero e l’aggiornamento di ogni singola posizione.
La materia fiscale risulta nella fattispecie estremamente complessa, e difficilmente esplicitabile in una nota che si caratterizza per un necessario tecnicismo.
Con la Delibera numero 546 del 2019, la Asl Avellino ha individuato, in maniera capillare, uffici e giorni per il ricevimento degli utenti che necessitano di informazioni ulteriori, ma le competenze dell’Asl sono esclusivamente rivolte ad aiutare l’utente nella comprensione della nota ricevuta, e nel fornire, su richiesta, il dettaglio delle prestazioni sanitarie erogate e per cui si chiede il rimborso.
L’individuazione dei motivi di contestazione restano di competenza esclusiva del Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso i suoi strumenti di accertamento fiscale.
Insomma, un po’ un chiarimento, un po’ un “noi non c’entriamo ha fatto tutto il Ministero dell’economia” in questo comunicato stampa, quantomeno singolare. A meno che la ratio sia da ricercare in una difesa “preventiva” degli addetti agli sportelli chiamati all’ingrato compito di far rispettare la legge e magari, solo per questo, potenziali vittime di quanti non solo evitano di pagare il dovuto ma che potrebbero anche diventare violenti con i terminali ultimi: gli impiegati dell’Ufficio esenzioni ticket. Se così fosse, ma magari la nostra è solo malizia, la cosa risulterebbe “meno grave”. Anche perché, in questo caso, nell’incombente clima determinato dal nuovo sport nazionale del “chi picchia l’operatore sanitario per primo”, almeno il fine giustificherebbe il mezzo.