Asl di Caserta, nasce il Patto di Cura per la gestione dei pazienti cronici
25 Gennaio 2022Russo: «Una risposta forte ai problemi acuiti dalla pandemia grazie alla collaborazione con medici di famiglia, farmacisti di comunità, team specialistici multidisciplinari e personale infermieristico qualificato».
L’ASL di Caserta avvia un percorso straordinario per la gestione dei pazienti cronici. Il nuovo piano di gestione realizzato nei “Chronic Care Center” dellASL di Caserta è una risposta forte alle difficoltà determinate dal perdurare della pandemia e ha come obiettivo la presa in carico multidisciplinare e la creazione di piani di cura individualizzati volti ad ottimizzare il governo della patologia cronica e l’aderenza diagnostico-terapeutica con un significativo miglioramento della qualità di vita del paziente. Grazie a questo piano, l’Azienda Sanitaria Locale di Caserta realizza di fatto una nuova alleanza e collaborazione con i medici di medicina generale, ma anche una collaborazione senza precedenti con farmacisti di comunità, team specialistico multidisciplinare e personale infermieristico qualificato. «Il paziente, a seguito di un percorso di valutazione globale, – spiega il direttore generale Ferdinando Russo – condivide e sottoscrive il proprio Patto di Cura e il Piano di Cura Personalizzato all’interno del quale è contenuta la programmazione cadenzata delle attività diagnostiche, terapeutiche a valenza annuale e la farmacoterapia (medicinali cronici e posologia)». Il piano di cura esclusivo così generato consente di agevolare ulteriormente il paziente e favorirne l’aderenza a terapie croniche spesso complesse. Infatti, grazie al coinvolgimento attivo dei farmacisti di comunità, i pazienti presi in carico nei Chronic Care Centers potranno ricevere tutta la fornitura prescritta dal medico di medicina generale a copertura del periodo intercorrente tra l’accesso al Chronic Care Center e il successivo controllo, come previsto dal Piano di cura Individualizzato, utilizzando un’unica prescrizione/promemoria. Queste prescrizioni potranno fornire la terapia per almeno 4 mesi e fino ad un massimo 6 e saranno associate al numero identificativo del Piano di Cura Individuale condiviso dal paziente.