Asl Na 3, medici trattenuti in servizio oltre i 70 anni

Asl Na 3, medici trattenuti in servizio oltre i 70 anni

27 Gennaio 2025 Off Di Fabio Balzano *

 

Senza alcuna deliberazione pubblicata sul proprio albo pretorio online, l’Asl Napoli 3 Sud ha  deciso di prorogare il mantenimento in servizio di due medici di Assistenza Primaria (medici di  famiglia) su base volontaria oltre il settantesimo anno di età nell’ambito di Torre Annunziata. 

Si tratta di una illegittima forzatura interpretativa dell’art. 4, comma 9-octiesdecies, del decreto  legge n. 198 del 29/12/2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 24 febbraio 2023  (c.d. Decreto Milleproroghe), che recita “al fine di far fronte alle esigenze del Servizio Sanitario  Nazionale e di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, in assenza di personale medico  convenzionato collocabile, le Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, sino al 31/12/2026 posso  trattenere in servizio, a richiesta degli interessati, il personale medico in regime di  convenzionamento col Servizio Sanitario Nazionale, di cui al Decreto Legislativo 30/12/1992 n.  502, in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza, fino al  compimento del settantaduesimo anno di età e comunque entro la predetta data”. 

Questa improvvisa decisione rischia di produrre una vacatio assistenziale ai cittadini, con la  potenziale sequela di contenziosi legali da parte dei medici aventi diritto danneggiati. 

In primo luogo perché, per gli ambiti carenti individuati per l’anno 2025, non sono state esperite  tutte le procedure atte alla individuazione dei medici aventi diritto, ossia l’Azienda non ha bandito  incarichi di assistenza primaria a ciclo di scelta provvisori, come normato dall’art. 37 dell’Accordo  Collettivo Nazionale vigente. 

Secondariamente, sull’argomento si è espresso il Coordinamento Tecnico Area Assistenza  Territoriale della Commissione Salute, per conto della Direzione Generale delle Professioni  Sanitarie e delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale  

(DGPROF/3/P/I.8.d.n.1.1/2023/1), ribadendo, semmai ce ne fosse bisogno, che “per verificare  l’assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile, dovranno essere state  preventivamente esperite tutte le procedure di assegnazione degli incarichi vacanti previste dagli  Accordi collettivi nazionali di settore (primo avviso da pubblicarsi entro la fine di marzo, secondo  avviso di cui alla c.d. procedura SISAC e terzo avviso per l’assegnazione ai medici iscritti al corso  di formazione specifica in medicina generale – limitatamente agli MMG). Solo dopo la conclusione  delle stesse, si avrà reale contezza dell’offerta o meno di personale medico convenzionato  collocabile”. 

Inoltre alle ultime assegnazioni degli incarichi di Assistenza Primaria a ciclo di scelta, avvenute il 23  dicembre 2024, non erano previste carenze nell’ambito territoriale di Torre Annunziata (cfr Decreto  Dirigenziale n. 44 del 27/09/2024 presente sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 68  del 30/09/2024). 

Infine, sempre perché repetita iuvant sed secant, i Comitati Aziendali art.12 delle AASSLL. Napoli  2 Nord e Napoli 1 Centro, rispettivamente in data 11/05/2023 e 19/05/2023, all’unanimità hanno  rimarcato che, per bandire un incarico provvisorio, sia necessario appurare che la eventuale carenza  assistenziale venutasi a creare non sia prima assorbibile dai medici in servizio disponibili nello  stesso ambito (considerando che il massimale per ogni medico è di 1500 assistiti).

Alla luce di queste considerazioni, tenuto conto che, nel territorio per il quale si sono concesse le  proroghe ci sono certamente medici in servizio, tra cui giovani neoconvenzionati, con in carico  poche centinaia di assistiti, facendo anche sorgere qualche legittimo dubbio circa la correttezza del  calcolo delle carenze negli ambiti in questione (il rapporto ottimale in Campania è di 1 medico su  1300 assistiti residenti), questa condotta della ASL Napoli 3 Sud è, oltre che illegittima,  penalizzante e mortificante nei confronti di una generazione di medici giovani e meno giovani, che  già ha dovuto patire anni di precariato e spesso di emigrazione lavorativa, a causa degli annosi  ritardi nella pubblicazione degli ambiti carenti da parte di Regione Campania. 

Si deve amaramente constatare ancora una volta l’inadempienza delle aziende pubbliche operanti  sui nostri territori, che sovente intraprendono azioni al limite o, come in questo caso, oltre la  legalità, per tramite di alcuni dirigenti di settore regionali e locali, e che interpretando  arbitrariamente le norme, ostacolano il lavoro dei medici che sono in prima linea, dimostrando nei  fatti di non tutelare la salute pubblica a tutto danno dei cittadini. 

 

*Medico di Assistenza Primaria – Distretto 56 Torre Annunziata