Asl Napoli 2, è necessario aprire un dialogo con i medici di famiglia

Asl Napoli 2, è necessario aprire un dialogo con i medici di famiglia

25 Settembre 2022 0 Di Giovanni Verde*

Ho incontrato il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord. Mi è sembrata una persona molto  disponibile, di vedute molto aperte e ben disposto all’ascolto. 

In primis gli ho esposto il disagio che vive la sanità locale. Ad esempio la mancanza di  comunicazione tra l’ASL e i medici di Medicina Generale. 

Gli ho proposto, se fosse possibile, anche gratis, istituire un comitato in grado di mettere in  comunicazione e raccogliere istanze tra medici di base, distretti e portarle, inseguito ai piani alti. 

Ciò avrebbe ripercussioni positive anche per i cittadini. Ad esempio per le campagne vaccinali,  sarebbe opportuno e buona regola ascoltare medici di base e cittadini e poi con tale contributo  organizzare una campagna. 

Gli ho sottoposto il problema delle certificazione e delle ricette indotte da parte di altri specialisti  ambulatoriali. Non è una questione che non vogliamo farle, ma semplicemente è un compito che  non ci spetta. 

Questa fattispecie si ripercuote direttamente sul tempo sottratto ai pazienti per un compito che  non è nostro. 

Le ricette indotte, inoltre, si ripercuotono anche sul budget aziendale che si gonfia per qualcosa  che non ha fatto la Direzione Generale né tanto meno noi Medici di medicina Generale. Di fatto  riceviamo la gran parte delle ricette indotte che provengono dalle aziende ospedaliere. 

Ho ancora avanzato il problema degli screening. Valgano come esempio gli screening oncologici,  ci serviamo di una piattaforma obsoleta, lentissima che non consente a noi medici di base di  seguire il percorso del paziente. 

La risposta di uno screening oncologico colon retto di primo step con presenza di stick  consegnato ha un tempo di risposta di trenta giorni. Al secondo step – la colonscopia – il medico  di base è tagliato fuori semplicemente perché non è informato né del risultato né del percorso del  suo paziente. 

Un altro punto che ho affrontato è la possibilità della riorganizzazione della specialistica. Il medico  di Base conosce perfettamente quante e quali sono le necessità specialistiche dei propri pazienti.  Quindi l’offerta deve essere adattata sulla reale domanda. Inutile rafforzare quindi una branca  specialistica quando in realtà non è richiesta o ne servirebbe un’altra. 

Ho ancora fatto presente la questione del ricambio dei medici. Nei prossimi mesi il 60% dei  medici di medicina generale. Questo è dovuto ai tanti medici che andranno in pensione. 

Ciò è noto da tempo tanto che noi abbiamo circa 4000 pazienti senza medico. Questo è accaduto  perché anche a livello Regionale non vi è stata una programmazione. Si conosceva la situazione,  ma non hanno dato la possibilità libera e di libera scelta al cittadino, ancora con un retaggio quasi  medievale, per cui sono costretti a prendere dei medici che sono all’interno del comune di  residenza, quando in realtà l’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina General consente la  libera scelta anche in altri comuni, ma all’interno del territori aziendale. Tutto ciò perché non vi è  stata una pianificazione. Non hanno avuto la prontezza di organizzarsi in tempo.

A livello organizzativo noi Medici di Base siamo con degli arretrati sugli screening e le parlo di  prima della pandemia riguardo alla quota di aggregazione funzionale che è in arretrato di almeno  due anni rispetto a tutte le altre ASL. Ciò è avvenuto perché in realtà hanno dirottato in grossi hub  costosissimi o in altre situazioni, molti fondi che spettavano al rafforzamento della medicina  territoriale. Tutto questo è andato a discapito del territorio e dei pazienti. 

Viene da un’altra realtà quindi ha voluto comprendere quali fossero le difficoltà della nostra realtà  sanitaria. Non sono certo dei tempi quindi non mi pronuncio su questi, ma credo che arriveranno  provvedimenti per far rispettare quelle che sono le leggi in vigore. 

Solo facendo rispettare quello che già abbiamo ovvero la legge è possibile fornire una sanità  migliore ai cittadini. Per sanità migliore intendo una sanità più efficiente, più rapida e più vicina ai  cittadini. Ovviamente occorrerà del tempo. È necessario che il Drirettore Generale capisca in che  condizioni si trova la nostra ASL che prima era un fiore all’occhiello ed oggi e diventata, mi  consenta, non tanto una delle migliori.  

per una mammografia non ci vorranno più mesi, d’altronde è un fatto oncologico. Per fare  screening e risposte non ci vorranno più giorni. Per fare una visita specialistica di qualsiasi  genere, grazie ad una rimodulazione della domanda e dell’offerta, non ci vorranno più tanti mesi.  Tutto questo poi dipende anche da cosa intenda fare il nuovo governo. Se intenderà una sanità  spersonalizzata stile Lombardia, allora si, le risposte saranno efficaci ed efficienti ma si andrà  sempre più verso il privato. Se vorrà una sanità pubblica efficiente, allora bisognerà ragionare  ascoltando le istanze dal basso. Quindi quelle dei cittadini e medici di base che sono il frontline  delle organizzazioni sanitare. Questo secondo me il Direttore generale lo ha recepito molto bene. 

La cosa importante di cui sono molto soddisfatto. Ho preso parte ad incontri dove erano presenti  altri organi preposti per la riorganizzazione, vi sono alcuni sindacati che sono rappresentati da  pensionati, mentre altri rappresentati da persone che sono più legate ad ambienti politici. Non  hanno saputo portare le istanze vere del territorio e quindi si è creato questo distacco tra il vero e  reale bisogno della sanità e quello che ipoteticamente, in questo iperuranio, si fa ai piani alti.  Questa volta gli è stato detto dal basso cosa succede e quali sono le vere istanze. 

 

 

*Medico di Medicina Generale ASL Napoli 2 Nord Qualiano

Consigliere aziendale FIMMG Napoli ASL Napoli 2 Nord