Asl Salerno, l’assistenza diventa solidarietà
9 Ottobre 2019Prestare cure ai bambini del Kazakistan colpiti dalle radiazioni nucleari va oltre il fatto medico e diventa atto umanitario che unisce terre e affratella popoli lontani.
Dall’Azienda sanitaria locale salernitana ad Astana per portare assistenza ai bambini vittime delle radiazioni nucleari. Così nasce il gemellaggio tra l’Asl Salerno, la città e l’Università della capitale del Kazakistan, con l’obiettivo specifico di mettere insieme le forze e lavorare, in piena sintonia, nel campo medico e sociale.
La proposta avanzata dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale salernitana, Mario Iervolino, è stata affidata a Renato Josca, punto di riferimento per la sua pluriennale attività nel campo della chirurgia maxillo – facciale presso l’ospedale “Maria SS. Addolorata” di Eboli, che l’ha presentata alle autorità kazake nel corso della Conferenza Mondiale per il 30esimo anniversario del movimento antinucleare Nevada – Semipalatinsk. L’evento si è svolto ad Astana lo scorso 18 settembre, alla presenza del presidente del Kazakistan, di ministri del governo, ambasciatori, premi Nobel, medici e scienziati giunti da tutto il mondo. Josca, presente al congresso, ha stretto con il Kazakistan un legame speciale per la sua lunga attività di medico impegnato nel sociale. In tale occasione ha raccontato i diversi interventi chirurgici eseguiti su persone colpite da gravi radiazioni nucleari con conseguenti effetti devastanti. Tra gli esempi citati, le storie di Aidana e di Beril, bambini nati con indescrivibili deformazioni al volto e alla testa, causate dalle radiazioni di Semipalatinsk, subite dalle madri in gravidanza. Josca ha fatto venire in Italia i piccoli pazienti e li ha operati, restituendo loro un aspetto fisico normale.
Negli anni, l’attività portata avanti da Josca con la sua équipe e la disponibilità dell’ospedale di Eboli, è stata di fatto una doppia cura: quella del corpo e quella dell’anima, a persone che altrimenti, con ogni probabilità, sarebbero rimaste emarginate dalla società.
Storie forti che hanno attirato l’attenzione della stampa mondiale, e che hanno sensibilizzato il manager Mario Iervolino, che ha voluto affidare al chirurgo della struttura ebolitana questa proposta di gemellaggio e collaborazione, gesto concreto di solidarietà e fratellanza.